Alcune settimane fa Neuralink, la medtech di Elon Musk, ha comunicato di aver impiantato con successo uno dei suoi chip nel cervello di un paziente. L’unica informazione al suo riguardo era che la persona stava bene e che l’intervento si è concluso con successo. Nelle scorse ore su X sul profilo di Neuralink è stato pubblicato un video lungo quasi 10 minuti in cui un ingegnere della società è accanto a Noland Arbaugh, il primo paziente a cui è stato impiantato un chip nel cervello sviluppato dalla azienda di Musk.
La prima volta di Neuralink
L’intervento chirurgico è avvenuto a fine gennaio. Noland Arbaugh è un paziente divenuto tetraplegico a seguito di un incidente durante un’immersione nel 2016. Nel video pubblicato su X si vede l’uomo mentre chiacchiera con l’ingegnere e gioca a scacchi a computer utilizzando la forza del pensiero. Si tratta del primo caso al mondo in cui vediamo la tecnologia Telepathy di Neuralink all’opera sull’uomo. Sono diverse le startup che sviluppano soluzioni di questo tipo nel mondo.
Fondata nel 2016, è forse l’azienda più affascinante (e al tempo stesso inquietante) di Elon Musk. Con l’obiettivo di migliorare la vita di pazienti tetraplegici e con disabilità, la startup punta anche a proporre chip in grado, un domani, di essere impiantati nel cervello di chiunque per proteggere le persone dai rischi dell’intelligenza artificiale.
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Da anni Musk parla dei propri timori rispetto all’AI. Sempre nel 2016 era tra i cofondatori di OpenAI, azienda da cui si è presto allontanato in polemica con Sam Altman. Lo scontro prosegue ancora, con una causa in corso. La medtech rientra dunque nei suoi piani per attrezzare l’umanità in vista di futuro distopico. La società ha ottenuto il via libera da parte della FDA americana per avviare i test sull’uomo nel 2023.