«La nostra comunicazione è stata in inglese dal giorno zero. Abbiamo avuto fin da subito un approccio internazionale». Lorenzo Frangi, fondatore di Springa, è Ceo di una società che commercia al 95% con l’estero, Stati Uniti in testa. Il suo prodotto, Goliath, è un robot a tre ruote, pesante 15 kg, capace di lavorare il legno attraverso un lavoro di fresatura. «Davanti monta un elettro-utensile che gira ad alta velocità, 33mila giri al minuto, tagliando e asportando materiale».
In questa nuova puntata di “Italiani dell’altro mondo”, pur rimanendo in Italia, parliamo con un imprenditore che ha proiettato fin da subito la propria azienda verso l’estero. Nato come designer del prodotto, Lorenzo Frangi ha vissuto gli anni d’esordio di macchine come la stampante 3D, alla base di un processo di fabbricazione digitale.
«Ma la cosa che mi interessava di più era la macchina a controllo numerico». Per chi non è addetto ai lavori? «Si tratta di una tecnologia che permette di tradurre in movimenti di due o più assi quello che è un codice che deriva da un modello 3D. È un processo che dà a chiunque la possibilità di passare in maniera veloce da un modello 3D a un prodotto fisico».
Frangi ci ha spiegato che una delle società più note a impiegare tecnologie simili è IKEA, il colosso svedese dell’arredamento fai da te. «In quel caso parliamo di macchine industriali in cui si inserisce un pannello di legno. Noi invece abbiamo uno strumento piccolo, da disporre sulla superficie da lavorare. Non devo mettere un pannello dentro a un macchinario».
Goliath si muove in autonomia e ha le capacità di lavorare non soltanto legno, ma anche materiali plastici e compositi. «Ad oggi però il legno è il mercato in cui abbiamo riscosso più successo». Su StartupItalia dieci anni fa ne scrivevamo come un robot per i maker. E in effetti così è rimasto, un prodotto accessibile anche per il B2C, a disposizione di chi per hobby costruisce e si impegna in vari lavori di artigianato.
Vincitrice di Start Cup Lombardia nel 2015, Springa ha poi raccolto 1 milione di dollari in 45 giorni su Kickstarter. «Nei due anni successivi abbiamo lavorato su team, ingegnerizzazione e messa in produzione del prodotto». Le consegne dei primi 100 robot sono datate 2020. «Goliath è piccolo ma ha le potenzialità di un gigante. Dai VC non abbiamo mai raccolto, ma abbiamo ricevuto un primo investimento seed di 175mila euro e poi c’è stato un aumento di capitale nel 2021, in cui abbiamo coinvolto imprenditori e manager conosciuti».
Il settore è di nicchia, ma con target definiti. Come spesso accade, anche Springa ha fatto pivot negli ultimi anni. «Nel 2021 abbiamo fatturato 1 milione. L’anno dopo ci siamo resi conto che il target a cui puntavamo non era perfetto. Se in origine eravamo partiti col B2C, rivolgendoci agli appassionati del fai da te, la realtà ci diceva che il 65% dei clienti era composto da professionisti di falegnameria, esperti di scenografie, studi di progettazione e allestimento eventi».
Il prezzo del robot è di 3.500 euro e oltre alla macchina c’è anche un software che parla con il dispositivo. Francia, Germania, UK, USA e Canada sono i mercati di riferimento. Di recente la società ha stretto una collaborazione con SCM per la distribuzione di Goliath attraverso la sua rete di vendita. «Finora il nostro canale principale è stato l’ecommerce. La partnership con SCM è un traguardo significativo perché è un’azienda leader mondiale nel settore, grazie alla quale potremo raggiungere nuovi clienti e affacciarci a mercati finora non serviti».
In un periodo in cui sembra che non si possa fare innovazione senza intelligenza artificiale, Lorenzo Frangi ci riporta a un quadro di realismo. Per ora Goliath non impiega AI. «Nel nostro software vorremmo però inserirla. Se faccio un taglio e mi viene male oggi bisogna leggere forum o blog, ma avere un assistente, allenato sui dati, che ti consiglia in maniera puntuale sarebbe davvero comodo».