In piena campagna elettorale per le elezioni alla presidenza americana il colosso di Mark Zuckerberg ha deciso di chiudere CrowdTangle, un tool di Meta che serviva a monitorare le fake news in circolazione sui social guidati del CEO di Facebook. Tra coloro che più di altri utilizzavano questo strumento ci sono giornalisti, ricercatori e politici. Adesso si chiedono quale sia il motivo della decisione. Scopriamo i dettagli.
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Perché Meta ha chiuso CrowdTangle
Le motivazioni esatte riguardo la scelta di Zuckerberg ufficialmente non sono mai state diffuse ma durante una conferenza del MIT Technology Review lo scorso maggio, al presidente degli affari globali di Meta, Nick Clegg, è stato chiesto perché l’azienda avrebbe chiuso a breve CrowdTangle, fino almeno a dopo le elezioni. Lo stesso presidente ha risposto definendo questo tool così: «Misura solo una stretta fetta della torta, che è una parte di coinvolgimento ma non ti dice esattamente che cosa le persone stanno leggendo online». In alternativa, oggi è ancora disponibile Content Library, ma questo strumento limita l’utilizzo a coloro che lavorano in “istituzioni accademiche o non-profit qualificate che stanno conducendo ricerche scientifiche o di interesse pubblico”. A molti ricercatori e accademici, e alla maggior parte dei giornalisti, è vietato l’accesso. Lettere di disappunto a Meta sono già arrivate da parte di intellettuali, politici e ricercatori che lamentano il fatto di avere optato per la chiusura in un momento cruciale per la circolazione delle fake news in America.