Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha dichiarato di aver sventato un’operazione russa che utilizzava falsi account di social media potenziati dall’intelligenza artificiale per diffondere segretamente messaggi pro-Cremlino negli Stati Uniti e all’estero. La notizia arriva quattro mesi prima delle elezioni presidenziali negli USA, che per gli esperti di sicurezza saranno un facile obiettivo sia di hacking che di tentativi di influenza segreta sui social media da parte di avversari stranieri.
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La decisione del dipartimento di Giustizia
Il Dipartimento di Giustizia americano ha ottenuto l’autorizzazione del tribunale per sequestrare due domini e perquisire circa 1.000 account di social media presumibilmente associati all’operazione. «Con queste azioni, il dipartimento ha interrotto una campagna di propaganda supportata dall’intelligenza artificiale e sostenuta dal governo russo per diffondere disinformazione negli Stati Uniti e all’estero», ha affermato in una nota il procuratore generale Merrick Garland. Questa è la prima volta in cui gli Stati Uniti hanno accusato pubblicamente un governo straniero di usare l‘intelligenza artificiale generativa in un’operazione di influenza straniera, secondo funzionari del dipartimento di Giustizia e dell’FBI.
Cybersecurity, la presunta operazione russa
La presunta operazione, per i procuratori, è stata organizzata tramite un’organizzazione di intelligence privata con sede in Russia, composta da ufficiali della stessa intelligence e da un dipendente senior di Mosca Russia Today. L’iniziativa sarebbe stata approvata e finanziata dal Cremlino all’inizio del 2023.
Secondo i documenti del tribunale, questa organizzazione privata aveva progettato una piattaforma personalizzata, basata sull’intelligenza artificiale, per creare, controllare e gestire centinaia di falsi account social, che apparivano come persone americane ma in realtà non lo erano. Da allora, gli account riconducibili al gruppo, che sulla piattaforma di social media X che pubblicavano video del presidente Putin e criticavano il governo ucraino, sono stati bannati. Gli Stati Uniti hanno collaborato con le autorità olandesi per l’indagine con una campagna gestita da un server nei Paesi Bassi, secondo gli investigatori.