L’azienda che vende smartphone low-cost negli Stati Uniti si difende: nessun problema di privacy per i nostri telefoni. Ma Amazon sceglie la linea conservativa e ne sospende la vendita
Amazon ha deciso di bloccare la vendita dei terminali BLU sul proprio marketplace: l’azienda di Seattle ha scelto la linea conservativa dopo che la scorsa settimana un report di Kryptowire presentato a Las Vegas nel corso di Black Hat 2017 ha sollevato alcuni dubbi in termini di privacy, in particolare sulle garanzie offerte dagli smartphone BLU equipaggiati con il software sviluppato dalla cinese Shanghai Adups Technology. La risposta di BLU non si è fatta attendere: i dubbi saranno fugati, dicono, e gli smartphone torneranno presto in vendita.
Gli smartphone low-cost di BLU
Marchio sconosciuto qui da noi, negli Stati Uniti BLU si è ritagliata una significativa fetta del mercato dei device di fascia bassa: su Amazon il più economico dei suoi telefoni costa appena 60 dollari, uno smartphone a tutti gli effetti equipaggiato tipicamente con processori Mediatek e specifiche tecniche essenziali. Il prezzo costituisce senza dubbio un vantaggio competitivo, e ha permesso come dicevamo a BLU di far registrare ottime vendite dei suoi prodotti.
Quello che Kryptowire ha scoperto è che uno dei software installati negli smartphone, Blu Advance 5.0, comprende una versione di un componente software specifico per chip Mediatek potenzialmente vulnerabile al controllo da remoto del terminale. Nonostante lo scorso autunno sia stata rilasciata una versione corretta di questo componente, le verifiche effettuate dai tecnici mostrano che il software installato su questi telefoni continua a raccogliere informazioni che vengono trasmesse allo sviluppatore in Cina, senza che (secondo Kryptowire) i proprietari degli smartphone siano debitamente informati.
La decisione di Amazon, la risposta di BLU
“Poiché la sicurezza e la privacy dei nostri clienti sono la massima priorità, tutti i telefoni BLU sono stati resi non acquistabili su Amazon.com fino a che la questione non sia stata risolta”: con questa frase un portavoce di Amazon ha confermato la sospensione del marchio dalla vendita, anche alla luce di una partnership stretta recentemente che aveva incluso alcuni terminali BLU nel programma Prime (con tanto di sussidi sul prezzo di vendita legati agli spot mostrati a schermo bloccato). L’azienda di Jeff Bezos vuole chiarimenti, e il messaggio inviato al marchio è inequivocabile.
La risposta di BLU non s’è fatta attendere: il software sviluppato da Adups era presente solo su vecchi terminali, dice l’azienda, e nel frattempo il software a bordo degli smartphone è stato migrato da il sistema di aggiornamento OTA di Adups a quello più ortodosso di Google. Ciò detto, prosegue la nota, il comportamento del software oggetto dell’analisi di Kryptowire non mostra comportamento diverso da quello di qualsiasi altro software analogo in circolazione: le condizioni d’uso specificano chiaramente quali dati saranno archiviati dove, e anzi la stessa Kryptowire è stata assoldata mesi or sono proprio per monitorare e valutare questa situazione.
Come detto, BLU si professa sicura del fatto suo e ha fatto sapere di aver già avviato la procedura necessaria a far tornare i suoi smartphone in vendita su Amazon.