Nell’azienda si fabbricano bombole di ossigeno e tubature dedicate a ospedali, cantieri e strutture impegnate nella lotta contro il Coronavirus
Tra le necessità divenute indispensabili per gestire l’emergenza Covid-19 ci sono anche le bombole di ossigeno. Solo all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, ad esempio, il consumo di ossigeno è passato da 140 a 520 metri cubi all’ora. E le strutture sanitarie, in piena urgenza, hanno bisogno di forniture straordinarie. A produrre questo tipo bombole, in Italia, c’è la TenarisDalmine di Sabbio, che opera in provincia di Bergamo, la zona più colpita finora, in Italia, dal Coronavirus.
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Nella fabbrica delle bombole di ossigeno
La sede bergamasca dell’azienda, dove, in totale, lavorano 1600 persone, (di cui una ventina nel reparto specializzato in questo tipo di produzione), non ha esitato ad incrementare la produzione per dare una mano alle strutture sanitarie in difficoltà. “Il volume di lavoro in termini di bombole, per adesso, è aumentato del 15% – spiegano da Tenaris – Le bombole sono parte della tipologia della nostra produzione, che è specializzata in tubi senza saldatura per varie applicazioni ad esempio nel settore energetico (Oil &Gas), industriale e petrolchimico”.
Gli operai della Tenaris
Tenaris fabbrica le bombole che poi vengono rifornite di ossigeno da aziende come la francese Air Liquide, il maggiore produttore, insieme alla SIAD di Bergamo e alla Sol e Sapio di Monza. “Produciamo circa 7.000 bombole al mese che poi vengono spedite direttamente a SIAD e agli altri clienti, i quali si occupano del montaggio delle valvole e, successivamente, del riempimento con l’ossigeno. In questo momento così critico non abbiamo alcuna intenzione di fermare la produzione“, spiegano da Tenaris.
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Nei giorni scorsi Tenaris ha chiuso in tempo record un ordine per fornire a SIAD un ingente lotto di bombole da 14 litri per uso medicale, che possono essere utilizzate sia nelle ambulanze che per armare le postazioni mobili di terapia intensiva quando quelle fisse sono piene.
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Ma non ci sono sole le bombole di ossigeno tra le richieste in questa situazione critica di emergenza. “Al momento stiamo gestendo anche ordini di 150 tonnellate di tubi per il cantiere di ampliamento dell’ospedale di Pordenone – spiegano dall’azienda – 75 tonnellate per l’Ospedale di Trieste e 70 tonnellate per il Nuovo Ospedale Galeazzi di Milano“.
Le norme anticontagio messe in atto in azienda
Dall’inizio di questa pandemia, l’azienda ha dovuto rimodulare la propria attività lavorativa, al fine di rispettare le nuove norme anticontagio. “In reparto le persone hanno accolto di buon grado le regole che ci siamo dati, compreso l’ingresso contingentato in mensa e negli spogliatoi, l’obbligatorietà di indossare mascherine e guanti e la distanza di sicurezza di almeno un metro – comunicano da Tenaris – A partire dal 24 febbraio, l’azienda ha informato tutti sulle nuove regole di comportamento da adottare e ha messo a punto, in accordo con le rappresentanze sindacali, tutte le misure preventive: dalle distanziature agli accessi alla permanenza nelle mense, negli spogliatoi, nei trasporti, oltre alle sanificazioni. I dipendenti stanno dando seguito alle indicazioni senza particolari problemi”.
La fabbrica di Dalmine non è l’unica della Tenaris che sta rispondendo all’emergenza. “Anche nella nostra sede di Piombino si sta facendo fronte a questa crisi con la produzione di tubi dedicati a linee di trasporto di acqua e gas per ospedali, cantieri e tutte quelle strutture che in questo momento sono di utilità nazionale nella lotta contro il Coronavirus”, conclude l’azienda.