Big G manda in pensione il captcha, meccanismo di verifica di accesso ai servizi web, con nuovi controlli automatizzati e invisibili all’utente
Google farà a meno dei captcha, il test di domande e risposte che serve a determinare se l’utente sia un umano o un software (un bot).
Il captcha, nato come meccanismo di controllo sul web che chiede di digitare lettere e numeri all’interno di un box grafico per farci accedere a un servizio web, era stato recentemente rimpiazzato da molti siti con un box di carattere visuale che chiedeva di individuare quale fotografia presentata fosse un negozio per dimostrare di essere una persona e non un computer, adesso va in pensione grazie a Google Brain.
ReCaptcha per ingannare i “bot”
Il meccanismo di verifica, non sempre facile da utilizzare per un lìvello di difficoltà necessario a tenere a bada i computer si è spesso dimostrato complesso da superare anche per gli umani che spesso lo sbagliano, portandoli talvolta a rinunciare a visitare le pagine web del servizio cercato. Il codice alfanumerico da inserire infatti è in genere offuscato e di non immediata comprensione e nel caso del test visuale, adotta diversi trucchi per trarre in inganno i bot per mettere alla prova conoscenze cognitive più fini che i robosoftware non dovrebbero avere.
Tuttavia, oggi che i “bot” sono sempre più sofisticati ed evolvono da incursioni successive, per superare i captcha e portare ad esempio un attacco di tipo DDoS su servizi web, Google ha deciso di rendere il test “invisibile”, con un sistema basato sul machine learning.
Ecco il video-tutorial del ReCaptcha
Il metodo, presentato intorno alla metà del 2016 si chiama “Invisible reCaptcha“, e sfrutta l’intelligenza artificiale, per “un’analisi avanzata del rischio che si adatta a minacce nuove ed emergenti”, come Google chiarisce in questo video di presentazione.
Invisible reCaptcha analizza pertanto l’indirizzo IP, i movimenti del mouse, e altri parametri per stabilire se una determinata richiesta a un sito web provenga da una persona o da un bot.
In caso di dubbio all’utente viene chiesto di “autenticarsi” con un click.