Se il cane smarrito passa vicino a una qualsiasi persona che abbia la app installata sul proprio smartphone, viene geolocalizzato e una notifica comunica la sua ultima posizione, memorizzata e segnalata su una mappa.
Collegata allo smartphone, vi unisce al vostro cane tramite un “guinzaglio virtuale” che vi dice sempre dove si trova, e se si allontana, un’intera community di amanti degli animali è pronta ad aiutare: si chiama DOTT la medaglietta tecnologica per non perdere più i propri amici domestici che sta avendo tanto successo in Cina.
Nel maggio 2014 la cagnolina di Wade Chen, Ginger, si è persa. Dopo fitte ricerche nel quartiere, telefonate e ore trascorse nella speranza che qualcuno, trovata la piccola per strada, facesse leggere il microchip da un veterinario e li contattasse, finalmente è tornata a casa. È a quel punto che Wade ha cominciato a cercare un device che potesse aiutarlo a monitorare la posizione del suo cane, meno complicato di un GPS, pesante per un animale così piccolo e poco efficiente per durata della batteria, ma allo stesso tempo meno “passivo” del microchip. Che pur avendo dato un aiuto importante nella battaglia al randagismo, ha bisogno di un apposito lettore per rivelare a chi appartiene quell’animale trovato a vagare mestamente a bordo strada.
Un’app per ritrovare il “pet”
Così Wade, insieme all’amica Ashley Tang ha deciso che l’avrebbe inventato lui. Per aiutare quegli oltre dieci milioni di animali domestici che si perdono ogni anno (e i loro padroni). E ha progettato DOTT, una piastrina tecnologica che grazie alla tecnologia Bluetooth Smart permette sempre di sapere quando il tuo cane si allontana più del dovuto. Nell’agosto 2014 hanno completato la progettazione hardware e software, a novembre c’era già un primo prototipo. DOTT è resistente all’acqua, e da Kickstarter si può ordinare per 25 dollari (che comprendono l’incisione del nome del cane) e pesa meno di dieci grammi. Si attacca al collare e si collega all’applicazione “DOTT: Smart Dog Tag & Lost and Found Community for Pets”, scaricabile gratuitamente su iTunes e Google Play e che trasforma il nostro smartphone in una sorta di guinzaglio virtuale. La batteria dura sei mesi, senza bisogno di ricariche di alcun tipo.
Quando il cane si allontana troppo arriva subito una notifica sul cellulare e grazie all’applicazione si può seguire la sua posizione “per una distanza equivalente a 21 campi da basket”, spiega Chen. Una volta che sia uscito dalla distanza di sicurezza il padrone può subito comunicare lo smarrimento alla community e, se il cane passa vicino a una qualsiasi persona che abbia la app installata sul proprio smartphone, viene geolocalizzato e una notifica comunica la sua ultima posizione, memorizzata e segnalata sulla mappa. Se il cane appartiene a una famiglia è anche possibile creare più “guinzagli virtuali”, in modo che la notifica arrivi a tutto il gruppo quando non si trova vicino a nessuno.
Una community di amanti degli animali
Cos’altro fa DOTT? Porta cani e padroni all’interno di una community, che partecipa attivamente alle ricerche e può visualizzare il profilo dell’animale, con fotografia e informazioni, diventando una bacheca virtuale di “lost and found”: vi si trovano le caratteristiche fisiche dell’animale come aspetto ed eventuale razza, la posizione e anche le sue necessità particolari per quanto riguarda l’alimentazione e l’assunzione di medicinali veterinari.
Nel gennaio 2015 Wade Chen, Ashley Tang e il team della loro startup DOTT Limited, che ora conta altri nove professionisti tra ingegneri, addetti marketing, project manager e assistenza clienti, hanno fatto il loro vero e proprio debutto in società portando DOTT a Disneyland Hong Kong per un dogathon, un evento organizzato dall’associazione SPCA (Society for the Prevention of Cruelty to Animals) dove più di 3.500 cani hanno ricevuto il primo prototipo della piastrina 2.0, dando il via alla community cinese.
Tramite l’SPCA di Hong Kong e altre associazioni animaliste, che lavorano per la tutela degli animali attraverso tutto il territorio asiatico, Chen e la sua squadra vogliono ampliare la rete di DOTT e portarla anche all’estero. La produzione di massa inizierà a ottobre, terminata l’ultima fase di sviluppo della app (la beta è stata lanciata in giugno) grazie all’aiuto del partner della startup per la parte tecnologica, il Vizz Group di Hong Kong, che dal 2004 lavora sul Bluetooth 4.0 e sui beacon.
La prossima tappa sono gli Stati Uniti: l’idea è far sì che i sostenitori di DOTT che stanno contribuendo a finanziarlo su Kickstarter entrino a far parte della community prima ancora di ricevere la medaglietta (che arriverà a casa di tutti loro a dicembre). Così, spiega Chen, la tecnologia DOTT aiuterà altre persone a non perdere il proprio cane e, sbarcata negli USA, troverà una rete di “aiuto” già pronta nel caso succeda. Questo grazie a tutti gli amanti degli animali che in questo periodo hanno creduto nell’idea, hanno fatto una donazione e si sono iscritti alla community tramite l’app. In attesa del guinzaglio virtuale che li aiuterà a proteggere i loro animali domestici.
Come spesso succede per le buone idee legate alle nuove tecnologie, il segreto sta nel fatto che trovino ad accoglierle un network di persone unite da una passione e dalla voglia di aiutare chi con loro la condivide.