Lo scontro è iniziato nel 2020, quando la software house ha deciso di bypassare il sistema di pagamento delle Big Tech sugli store online
Epic Games, la software house famosa in tutto il mondo per il videogioco Fortnite, ha vinto la causa antitrust contro Google, ottenendo un verdetto che secondo Reuters potrebbe avere un impatto rivoluzionario sull’economia delle app e sulla capacità degli sviluppatori di trarre maggiori profitti dalla loro vendita. La giuria ha dato ragione a Epic Games su tutti i punti sollevati, a cominciare dalla questione principale: l’azienda accusava la multinazionale di Mountain View di aver operato in un regime di monopolio sul Play Store, eliminando potenziali concorrenti e imponendo una tassa agli sviluppatori che poteva arrivare al 30%. Su X Tim Sweeney, Ceo e Founder di Epic Games, ha festeggiato il risultato e così ha fatto la società con un comunicato. «Il verdetto di oggi – si legge – è una vittoria per tutti gli sviluppatori di app e per i consumatori di tutto il mondo. Dimostra che le pratiche di Google in materia di app store sono illegali e che abusano del loro monopolio per estorcere tariffe esorbitanti, soffocare la concorrenza e ridurre l’innovazione».
Un caso analogo a quello contro Google per il monopolio sulle app ha riguardato Apple, altra Big Tech che gestisce il proprio store online. Nel 2020 Epic Games reinterpretò il celebre spot Apple 1984 per pubblicizzare il Macintosh, dipingendo questa volta l’azienda di Tim Cook come il cattivo di turno. Poche ore prima la software house di Fortnite aveva infatti deciso di bypassare il sistema di pagamento Apple sull’App Store e Google sul Play Store offrendo ai propri clienti una via più economica (l’Epic Direct Payment), provocando l’immediata reazione da parte della società di Cupertino che eliminò l’app dagli store. La causa scaturitane contro Apple non ha dato però ragione a Epic Games come ricorda il Guardian. Alla luce della vittoria di Epic Games contro Google, la software house ha già chiesto di riaprire pure quel caso. Google ha intanto fatto sapere che ricorrerà in appello.