Il produttore del videogioco “Fortnite”, Epic Games, ha accusato Google e Samsung di aver collaborato per favorire Play Store di Google rispetto alla concorrenza. Epic Games ha, così, avviato una causa presso la corte federale statunitense in California, sostenendo che la funzionalità di sicurezza mobile Samsung chiamata “Auto Blocker”, aveva proprio lo scopo di dissuadere gli utenti da scaricare app da fonti diverse rispetto a Play Store o Galaxy Store di Samsung.
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Che cosa contesta il produttore di Fortnite?
Secondo Epic Games, Samsung e Google avrebbero violato la legge antitrust statunitense. «Si tratta di concorrenza sleale, che induce in errore gli utenti facendogli credere che i prodotti della concorrenza siano inferiori ai prodotti dell’azienda stessa – ha detto ai giornalisti il direttore generale di Epic, Tim Sweeney – Google finge di proteggere l’utente dicendo che non gli è consentito installare app da fonti sconosciute. Beh, Google sa cos’è Fortnite perché lo ha distribuito in passato».
Cosa hanno risposto Google e Samsung?
Google ha dichiarato che la causa intentata da Epic Games è “infondata” e che i produttori di dispositivi Android «sono liberi di adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza dei propri utenti». Samsung ha affermato che intende «contestare vigorosamente le affermazioni infondate di Epic Games» e che «Le funzionalità integrate nei propri dispositivi sono progettate in conformità con i principi fondamentali di Samsung in materia di sicurezza, privacy e controllo dell’utente», aggiungendo che gli utenti possono disattivare Auto Blocker in qualsiasi momento. Ma Epic Games è convinta che l’Auto Blocker di Samsung sia stato progettato per attenuare l’impatto di una sentenza statunitense che Epic ha vinto contro Google nel dicembre 2023 e che dovrebbe costringere l’azienda a rendere le app più facili da ottenere da altre fonti.
A chi si rivolgerà il produttore di Fortnite?
Epic Games ha affermato che solleverà le sue preoccupazioni in materia di concorrenza anche presso le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea, che da tempo esaminano attentamente le pratiche commerciali di Google. Il produttore di Fortnite si era già scontrato in precedenza con Google e Apple per la loro politica di addebitare commissioni fino al 30% sui pagamenti dell’app store. Dopo essere stato bannato per quasi quattro anni, Fortnite di Epic è tornato disponibile sugli iPhone nell’Unione Europea e in tutto il mondo sui dispositivi Android di Google il mese scorso. Già nel 2020, Epic Games aveva fatto causa a Google, sostenendo che Big G stava soffocando la concorrenza con i suoi controlli sulla distribuzione delle app e sui pagamenti.