Nel mondo sono 54 i miliardi di cookie trapelati sul dark web, e l’Italia si posiziona al 19° posto fra i 244 Paesi vittime di questi agguati informatici, con oltre 456 milioni di cookie trafugati in totale, di cui il 24% ancora attivi. I dati emergono dall’ultima ricerca pubblicata da NordVPN. Se i cookie sono noti principalmente come strumento essenziale per navigare online, molti utenti non sanno che sono anche uno dei punti di accesso più usati dagli hacker per rubare dati e mettere le mani sui sistemi sensibili.
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La ricerca sui cookie rubati
Secondo la ricerca, dei 54 miliardi di cookie analizzati, il 17% era attivo. La maggior parte dei cookie proviene da Brasile, India, Indonesia, Stati Uniti e Vietnam. Il Paese più colpito in Europa risulta essere la Spagna, con 554 milioni di cookie in totale. A livello globale, più di 2,5 miliardi di cookie provengono da Google, altri 692 milioni da Youtube, mentre più di 500 milioni fanno capo invece a Microsoft e Bing. La categoria principale (10,5 miliardi) è quella degli “assigned ID” (identificatore assegnato), seguita da “session ID” ovvero “identificatore di sessione”, con 739 milioni. Questi cookie vengono assegnati o collegati a utenti specifici per mantenere le sessioni attive o identificarli sul sito per fornire dei servizi. A seguire, i cookie di autenticazione (154 milioni) e di login (37 milioni). Sono stati utilizzati 12 tipi diversi di malware per rubare questi cookie, e quasi il 57% è stato raccolto da Redline, uno degli infostealer e keylogger più noti. Tra i dati più comuni che emergono nella categoria delle informazioni personali ci sono: nome, email, città, password e indirizzo.