La software house britannica sviluppatrice di videogiochi Coatsink Software di Tom Beardsmore e Paul Crabb ci porta a Isla Nublar. Ma chi ci riporterà a casa?
Sviluppato e distribuito in piena pandemia, Jurassic World Aftermath si compone di una struttura a episodi in origine rilasciati singolarmente per visori VR e ora racchiusi, come il titolo lascia intuire, in questa Collection fresca di debutto su Nintendo Switch.
Jurassic World Aftermath Collection, non svegliate il Velociraptor che dorme
Ambientato tra Jurassic World e Jurassic World: Il regno distrutto, questa opera britannica presenta una sinossi del tutto inedita che ci riporta nel cuore di Isla Nublar, ormai distrutta e fatiscente, regno dei dinosauri scappati dalle loro gabbie.
Sinossi inedita, ma le trovate che ne fanno da dorsale provengono in realtà dal primissimo Jurassic Park. Avete presente quel frangente del film, tra i più riusciti della pellicola di Spielberg, in cui John Hammond guida a distanza, mappa alla mano, la dottoressa Ellie Sattler perché riattivi l’alimentazione elettrica dell’isola? Ecco, fondamentalmente in Jurassic World Aftermath Collection accadrà la stessa cosa.
Ovviamente non saremo noi a starcene in panciolle, teleguidando la bistecca deambulante di turno. Il nostro alter ego, un hacker piuttosto esperto, avrà infatti l’ingrato compito di avventurarsi in ciò che resta del parco divertimenti per recuperare… be‘, quello lo vedrete a tempo debito. Perché anzitutto bisogna sopravvivere. E il protagonista, come abbiamo già detto, se la cava meglio coi computer, che con le armi.
Difatti Jurassic World Aftermath Collection non le contempla. Niente “Dino Crisis 23 anni dopo”, insomma, perché il titolo della startup britannica Coatsink Software di Tom Beardsmore e Paul Crabb è uno stealth game e va giocato insomma avendo cura di evitare i dinosauri, perché il confronto diretto sfocerebbe nel sangue. Il nostro.
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Non sarà troppo difficile riuscire a fregare gli antenati di polli e galline, soprattutto quando metterete le mani su un dispositivo che vi consentirà di hackerare a distanza diversi oggetti elettronici, in modo da creare diversivi che terranno impegnati i sauri che presidiano la zona.
Essenzialmente, Jurassic World Aftermath Collection è un susseguirsi di situazioni analoghe, in cui dovrete escogitare il percorso più sicuro o la trovata migliore per farvi larga tra una marea di esseri preistorici dotati di zanne lunghe così col pancino perennemente brontolante.
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E funziona. Funziona perfettamente. L’assenza di armi contribuisce a farci sentire l’ultimo anello di una catena alimentare impazzita e in diversi punti del gioco ci ritroveremo a saltellare sulla sedia, perché sebbene il gioco non sia imparentato col mitico Dino Crisis di Capcom, ha diversi momenti in puro stile survival horror.
Molti dei quali ad alto tasso adrenalinico e cinematografico, con fughe rocambolesche che vi vedranno salvarvi d’un soffio (quando le cose vanno bene), lasciando indispettiti Velociraptor e Dilophosauri (quelli che sputacchiano veleno). Il risultato è un buon mix d’azione e di puzzle che riesce a coinvolgere anche su Switch: la versione per l’ibrida Nintendo rimedia difatti all’assenza del coinvolgimento dato in origine dal VR con la presenza di tutti i capitoli simultaneamente.