Klarna, l’unicorno svedese del Buy Now Pay Later (BNPL), ha avviato le procedure per quotarsi in Borsa. Come spiega Sifted, l’IPO non avverrà però su una piazza europea bensì Oltreoceano. L’ex startup, fondata nel 2005 e arrivata nel 2021 ad essere valutata oltre 45,6 miliardi di dollari (il periodo di lockdown ha dato un boost ai servizi digitali quali l’ecommerce), ha depositato i documenti presso la SEC, la Securities and Exchange Commission statunitense. Tra gli azionisti della società ci sono SoftBank, Sequoia Capital e Atomico.
Quanto è valutata Klarna?
Nel 2022, anno dell’ultimo round di Klarna, la valutazione si è rivelata tuttavia ben al di sotto del picco del 2021: 6,7 miliardi di dollari. Al momento, stando ai dati di Dealroom, si aggira intorno ai 14 miliardi di dollari.
Klarna, l’IPO dopo anni critici
L’IPO di Klarna è stata uno degli argomenti più discussi negli ultimi tempi quando si parlava di possibili quotazioni di ex startup. Nel frattempo la società svedese ha dovuto fare i conti con contrasti interni, scioperi e licenziamenti. Questi ultimi sono stati (di nuovo) annunciati pochi mesi fa dall’amministratore delegato Sebastian Siemiatkowski. A quanto pare sembra che parte di questi tagli siano dovuti al rimpiazzo del personale con soluzioni di AI, soprattutto nel customer servide.
Quante persone ha licenziato Klarna?
Nel maggio 2022 la fintech ha licenziato 700 persone e a settembre dello stesso anno ne ha mandate a casa 100; nel 2023 da 5mila dipendenti l’azienda è arrivata ad averne 3.800 dopo una serie di ulteriori tagli all’organico. Nel 2021, quando valeva circa 46 miliardi di dollari, la società dava lavoro a 7mila persone.
Perché Klarna si quota negli USA?
C’è infine una domanda rilevante: perché l’azienda ha deciso di quotarsi negli USA? Come ha riportato la CNBC, Il Ceo aveva spiegato che le regole europee sulle stock option dei dipendenti potrebbero, a suo modo di vedere, costringere l’azienda a privarsi di talenti a vantaggio dei competitor.