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Abbiamo testato il servizio 24/Sette del Santagostino
«L’obiettivo è riuscire a supportare il paziente sempre, anche in orari notturni. Così, magari, gli si evita un viaggio inutile fino al pronto soccorso». Francesca Patruno, Operating Intern New Clinical Offer, si occupa della nuova offerta clinica del Santagostino e ci ha presentato insieme a Stefania Colonna, Chief Operating and Clinical Offer Officer, il servizio 24/Sette per la presa in carico di quei pazienti che hanno bisogno o di essere affiancati nella scelta di una particolare prestazione medica, oppure semplicemente di essere rassicurati in un momento di ansia e preoccupazione per il proprio stato di salute.
Gli obiettivi del Santagostino
«Nei pronto soccorso circa l’80% sono codici bianchi e verdi. Dunque le prese in carico richiedono anche ore prima di ottenere un responso – ci hanno spiegato dal Santagostino -. Molti però vi ricorrono perché non c’è un’alternativa». Non è difficile immaginarsi quanto possa essere ingigantito un problema o una condizione di salute nel momento in cui, magari, si è da soli in casa e il medico di famiglia non è disponibile. In quel caso il pronto soccorso è spesso visto come l’unica destinazione. «Con 24/Sette vogliamo anche trasferire ai pazienti la capacità di capire quando non occorre andare in ospedale. Vogliamo essere un tassello, non certo entrare in situazioni che non ci competono».
È noto a tutti il lavoro gravoso sulle spalle dei medici di base, la cui reperibilità è stata assorbita nell’ultimo anno e mezzo dall’emergenza sanitaria. Nello sviluppare 24/Sette il Santagostino ha cercato di offrire dunque una soluzione più agile e rapida possibile per ricevere un consulto telefonico 24 ore al giorno e sette giorni su sette. «Per ottenerlo bisogna compilare un form e, una volta inviato, il medico telefona in massimo 40 minuti». Noi di StartupItalia abbiamo percorso la journey digitale dell’utente per capire come funziona e quanto è rapida.
24/Sette: il nostro test
Per usufruire del servizio di 24/Sette bisogna prima registrarsi sul sito ufficiale (inserendo anche le credenziali di pagamento: il servizio è su abbonamento annuale e si può disdire in qualsiasi momento). Una volta iscritto, il paziente deve semplicemente selezionare l’opzione Hai bisogno di parlare con un medico adesso?, dando veloci indicazioni scritte sulla propria esigenza. A quel punto si elabora la richiesta e il medico contatta il paziente per telefono. Tutto in pochissimi passaggi fatti su desktop o smartphone.
Il ruolo del paziente
«Il servizio 24/Sette si occupa soltanto della presa in carico e, eventualmente, indica al paziente quali sono i passaggi successivi: prenotare una visita medica, oppure meno. Non è certamente un servizio di urgenza», precisano al Santagostino. In situazioni di ansia è però normale che la rassicurazione di un esperto possa calmare un paziente, il quale mai come oggi è chiamato comunque a evolvere nel proprio ruolo. Grazie infatti alla telemedicina e alle cure domiciliari le persone hanno sì più strumenti a disposizione per interfacciarsi con un medico, ma anche più responsabilità.
«Questo servizio ha un pubblico più facilitato tra i giovani, anche se il sistema dà la possibilità di associare un famigliare al proprio account. È comunque vero che il paziente di qualsiasi età deve fare una transizione» verso un nuovo modello di rapporto con ospedali e medici. «Noi vogliamo aiutarli in questo per evitare gli affollamenti dei pronto soccorso».
Il Ceo del Santagostino su 24/Sette
«24/sette – conclude l’amministratore delegato del Santagostino, Luca Foresti – è un pezzo della nostra strategia per i prossimi anni. Una strategia brick and click, a metà tra l’off e l’online. Come ci ha insegnato anche la pandemia, la sanità del futuro dovrà digitalizzare il più possibile, ma per la sua particolare natura, sarà sempre un mix di attività fisica e digitale. 24/sette è esattamente questo, un servizio brick and click, che parte con un contatto da remoto e può sfociare in prestazioni in presenza, laddove necessario. E basato su un sistema di subscription ormai diventato familiare agli utenti».