I due colossi delle tlc cinesi secondo il commissario UE Thierry Breton rappresentano «un grave rischio per la sicurezza» collettiva dell’Unione
La Commissione europea esclude Huawei e Zte dagli appalti per i servizi di telecomunicazione e applica i principi del “toolbox 5G”. Ad annunciarlo è stato il commissario europeo per il Mercato Interno, Thierry Breton.
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Che cosa prevede il toolbox
In particolar modo, il toolbox, che venne pubblicato nel 2020 dal NIS Cooperation Group – organismo composto da rappresentanti di tutte le autorità degli Stati membri dell’UE, dalla Commissione e dall’Agenzia dell’UE per la cybersicurezza – attua una serie di linee guida per supportare i Paesi comunitari nella definizione delle misure di sicurezza rispetto ai possibili rischi derivanti dall’impiego di tecnologie 5G. L’obiettivo ultimo del toolbox è quello di armonizzare gli approcci a livello comunitario, escludendo gli operatori considerati “ad alto rischio”. Dunque, la Commissione europea, negando gli appalti a Huawei e Zte e applicando i principi le raccomandazioni pubblicate nel 2020, considera le due big tech cinesi a rischio elevato.
Potenziali rischi per l’UE
In una nota diffusa da Bruxelles si legge che l’esecutivo europeo ritiene che «Huawei e Zte presentino rischi materialmente più elevati rispetto ad altri fornitori di 5G». E che, secondo Breton: «Le decisioni prese da alcuni Stati membri di limitare o escludere completamente Huawei e Zte dalle loro reti 5G sono giustificate e in linea con le raccomandazioni dell’Ue». I due colossi delle tlc cinesi, ha concluso il commissario, rappresentano «un grave rischio per la sicurezza» collettiva dell’Unione.