«Abbiamo scelto il nome Google perché è come normalmente viene pronunciata la parola ‘googol’». Così dicevano Larry Page (a sinistra nella foto) e Sergey Brin (a destra), all’epoca ancora dottorandi alla Stanford mentre erano al lavoro per costruire un motore di ricerca con cui navigare su internet. «Abbiamo scelto il nome del nostro sistema, Google, perché è una grafia comune di googol, o 10 alla centesima, e si adatta bene al nostro obiettivo di costruire motori di ricerca su larga scala». Google è stata costituita il 4 settembre 1998. Si è poi quotata al Nasdaq il 19 agosto del 2004.
Le origini sono state raccontate mille volte, ma non vi offenderete se ci ritorniamo. Nell’agosto del 1998, Andy Bechtolsheim, co-fondatore di Sun, ha consegnato un assegno da 100mila dollari intestato a Larry e Sergey. Da quel momento l’azienda si è spostata dallo studentato di Stanford alla sua prima vera sede, ovvero il garage di Susan Wojcicki a Menlo Park, California. Wojcicki sarebbe diventata la Ceo di Youtube, piattaforma acquisita nel 2006.
La storia di Google nella vita di un italiano dell’altro mondo
Nel nome stesso di Google c’è dunque l’obiettivo originario di dar vita a un sito in grado di gestire un’elevata mole di contenuti, anche se è improbabile immaginarsi che all’epoca Brin e Page fossero consapevoli dell’impatto che nei decenni successivi avrebbe avuto Google. Non soltanto sull’economia e sulla società, ma sul modo stesso in cui le persone si interfacciano con la conoscenza.
Google, da ex startup, è diventata un colosso impegnato su mille fronti, dalle auto a guida autonoma di Waymo all’intelligenza artificiale di Gemini. Per approfondire la storia della Big Tech, e in particolare di come si è inserita nel mercato italiano, vi suggeriamo di leggere l’intervista che abbiamo fatto a Edoardo Mainella, che insieme a Massimiliano Magrini, faceva pitch di fronte alle aziende per spiegare cosa fosse quella strana innovazione all’inizio degli anni Duemila.