Nelle scorse ore la società di Jack Dorsey aveva silenziato il profilo del presidente Buhari
Le attività di Twitter sono state sospese in Nigeria a seguito di una decisione del governo del paese africano. Nei giorni scorsi la società di Jack Dorsey aveva deciso di cancellare un tweet del presidente Muhammadu Buhari, in cui il politico – seguito da 4 milioni di follower – prendeva di mira un gruppo di secessionisti attivi nel sud est dello Stato. Riferendosi alla situazione attuale, Buhari l’aveva paragonata alla guerra civile del secolo scorso, avvisando i secessionisti che chi ha vissuto in prima persona il conflitto li avrebbe trattati usando «un linguaggio che conoscono». Questo post è stato subito segnalato da diversi utenti nigeriani e così Twitter non soltanto ha deciso di cancellare il post, ma di silenziare per 12 ore il profilo del presidente Buhari lasciandolo soltanto in modalità lettura (come era successo per l’ex presidente USA Donald Trump prima del ban definitivo in gennaio).
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Nigeria: cosa sta succedendo
La reazione da parte del governo nigeriano non si è fatta attendere. La scelta di sospendere le attività di Twitter nel paese ha le sue motivazioni espresse nero su bianco. «La missione di Twitter in Nigeria è molto, molto sospetta», ha dichiarato il presidente Buhari. Con un post su Twitter, la società USA si è detta profondamente dispiaciuta per quanto sta accadendo nel paese africano. «L’accesso a un internet libero e aperto è un diritto umano essenziale nella società moderna», ha twittato la società. Come si legge su New York Times, il società network rappresenta uno degli strumenti più utilizzati dai giovani nigeriani per informarsi e comunicare online.
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We are deeply concerned by the blocking of Twitter in Nigeria. Access to the free and #OpenInternet is an essential human right in modern society.
We will work to restore access for all those in Nigeria who rely on Twitter to communicate and connect with the world. #KeepitOn
— Twitter Public Policy (@Policy) June 5, 2021
La connessione fatta dal presidente della Nigeria Buhari tra quanto accaduto nei giorni scorsi – con l’attacco ad alcuni palazzi governativi – e la guerra civile degli anni ’60 è stata vista da molti come strumentale e propagandistica. Per capire quanto i fatti di Capitol Hill del 6 gennaio scorso a Washington abbiano fatto breccia nell’opinione pubblica globale, basti pensare che nella conferenza stampa che dava conto di questa decisione di sospendere Twitter il ministro dell’Informazione della Nigeria, Lai Mohammed, ha dichiarato che la scelta della piattaforma di cancellare il post del presidente Buhari sarebbe stata identica a quella attuata dalla società contro Trump e i suoi elettori che avevano preso d’assalto il Campidoglio.