Non sono note le cifre dell’acquisizione che rappresenta comunque una notizia rilevante per l’ecosistema dell’innovazione italiano. Qualcomm, uno degli attori americani attivi in ambito chip, ha inglobato la società Arduino, realtà fondata 20 anni fa a Ivrea da Olivetti e Telecom Italia. L’obiettivo di Arduino è stato fin dagli esordi realizzare schede programmabili con tecnologie open source. Ne è scaturito un brand divenuto noto soprattutto per la prototipazione rapida e il movimento dal basso dei cosiddetti makers.

Che piani ha Qualcomm su Arduino
«Combinando l’elaborazione all’avanguardia, la grafica, la visione artificiale e l’intelligenza artificiale di Qualcomm Technologies con la semplicità, l’accessibilità e la comunità dell’ex startup italiana – si legge nella nota pubblicata dalla tech company americana – l’azienda è pronta a potenziare la produttività degli sviluppatori in tutti i settori. Arduino manterrà il suo approccio aperto e lo spirito di comunità, aprendo al contempo una piattaforma full-stack per lo sviluppo moderno, con Arduino UNO Q come primo passo».
Non ci sarà alcun rebranding per Arduino, che rimane una sussidiaria indipendente. «La collaborazione con Qualcomm Technologies ci consente di rafforzare il nostro impegno verso l’accessibilità e l’innovazione – ha affermato il Ceo Fabio Violante -. Il lancio di UNO Q è solo l’inizio: siamo entusiasti di poter offrire alla nostra comunità globale strumenti potenti che rendono lo sviluppo dell’AI intuitivo, scalabile e accessibile a tutti».
Come evidenzia Cnn, Qualcomm punta con l’acquisizione dell’azienda italiana a posizionarsi in maniera più massiccia nel contesto della robotica, presentandosi anzitutto alla community dell’ex startup popolata sia da hobbisti sia da creativi e imprenditori. Come rivelano alcuni esperti di tecnologia, l’obiettivo sarebbe quello di commercializzare i propri prodotti a un pubblico più entry level, con minore budget ma tanta voglia di fare.