Sembrava l’ennesima ex startup pronta a essere inghiottita da Google. Alla fine Wiz, società israeliana attiva nel settore cloud e security, ha risposto picche alla Big Tech americana, pronta a spendere 23 miliardi di dollari per acquisirla. In una recente intervista a un evento di TechCrunch, la nota rivista americana dedicata al panorama innovazione, il Ceo di Wiz Assaf Rappaport ha spiegato le ragioni del no.
Perché Wiz ha rifiutato l’offerta di Google?
«L’opportunità di diventare un’azienda da oltre 100 miliardi di dollari è presente – ha commentato il Ceo di Wiz -. Crediamo che l’azienda che possiederà la sicurezza del cloud nel mondo sarà un’azienda da oltre 100 miliardi di dollari. Non sono sicuro che sarà Wiz, ma se facciamo le cose giuste e le eseguiamo, penso che sia nelle nostre possibilità». Ricordiamo che l’azienda israeliana ha chiuso un round da oltre 1 miliardo di dollari la primavera scorsa, con una valutazione da 12 miliardi.
Era stato il Wall Street Journal a pubblicare per primo la notizia di un interessamento concreto da parte di Google nei confronti della società fondata nel 2020 e con sede a Tel Aviv, in Israele. L’azienda ha un fatturato da 500 milioni di dollari, che punta a raddoppiare nel 2025. «Dire di no a offerte così è difficile – ha spiegato il Ceo nell’intervista rispondendo in merito alla proposta di Google – ma grazie al nostro eccezionale team mi sento sicuro».
Rappaport ha parlato della decisione più difficile mai presa. Di Wiz si è parlato negli ultimi mesi anche per via del suo peso nell’ecosistema israeliano. A oltre un anno dai fatti del 7 ottobre, i numeri finora stanno confermando la vivacità e l’attrattività delle startup del Paese. Dal giorno della strage di Hamas fino all’inizio della primavera scorsa sono stati investiti oltre 3 miliardi di dollari in startup israeliane.
Cosa fa Wiz
Wiz è un unicorno specializzato in soluzioni di sicurezza per ambienti cloud. L’azienda offre una piattaforma che aiuta le organizzazioni a identificare e mitigare i rischi all’interno delle proprie infrastrutture cloud, fornendo visibilità e strumenti per la gestione delle vulnerabilità. In un panorama come quello attuale, dove dati e informazioni sensibili non sono sempre al sicuro, innovazioni nel settore sono cruciali sia in ambito civile sia militare.