La ripartenza per Cruise rimane lenta, ma qualcosa si sta muovendo. La società di proprietà di General Motors specializzata in taxi a guida autonoma sta rimettendo su strada i propri veicoli a Phoenix, in Arizona, per testare l’affidabilità e la sicurezza della propria tecnologia. Al momento, come si legge sulla stampa di settore, non saranno previsti passeggeri a bordo e durante ogni corsa un tecnico resterà sempre al volante pronto a intervenire.
Si tratta di una misura standard: quando servizi di guida autonoma vengono sperimentati c’è sempre un umano al volante. La procedura è seguita anche da altri competitor, come Aurora, startup americana che sta lavorando per camion senza camionisti, con vari test in Texas. La situazione per Cruise resta complicata, dopo che negli scorsi anni la società era riuscita ad attivare a San Francisco il servizio 24 ore su 24, 7 su 7.
Che cosa è successo a Cruise?
Su StartupItalia abbiamo seguito l’intera vicenda. A seguito di un incidente avvenuto a ottobre 2023 – un veicolo Cruise ha investito e trascinato un pedone per diversi metri (la persona è fortunatamente riuscita a salvarsi) – le autorità hanno ritirato la licenza di circolazione dei robotaxi. Da quel momento in avanti l’azienda è precipitata in una crisi che perdura: il Ceo Kyle Vogt si è dimesso, la produzione di veicoli è stata sospesa da General Motors e sono stati fatti licenziamenti del personale.
A Phoenix Cruise punta dunque a risollevarsi da un difficile periodo legato alla sicurezza e alla propria credibilità. Ne ha approfittato nel frattempo la competitor Waymo, di proprietà di Google. Per quanto complessa, la situazione non sembra suggerire il fallimento dell’intero comparto: se è vero che la guida autonoma è stata più volte annunciata come una tecnologia fatta e finita (da Musk, per esempio), in futuro le città potrebbero riempirsi di veicoli intelligenti. Anche perché finora a causare il maggior numero di incidenti e di vittime stradali restano gli umani, non l’AI al volante.