I cantieri sono partiti, tanto che Donald Trump ha definito musica per le sue orecchie il rumore delle ruspe che stanno demolendo una parte della Casa Bianca, a Washington. Lì sorgerà la nuova sala da ballo tanto voluta dal tycoon e che dovrebbe costare circa 300 milioni di dollari. «Quel suono – ha detto il presidente USA riferendosi alle ruspe – mi fa pensare ai soldi». Trump ha presentato un progetto da 8.400 metri quadrati, capace di ospitare fino a mille ospiti. Sarà una delle sue eredità per il futuro. Ma è interessante capire chi compare tra i numerosi donatori di questa impresa architettonica.
Chi paga per la sala da ballo di Trump?
Sul Time è stato pubblicato l’elenco delle diverse società che, in vario modo, hanno partecipato alla raccolta fondi per la sala da ballo di Trump. Ci sono diverse aziende del panorama Big Tech americano come Microsoft, Amazon, Meta, Apple, Google, HP, Palantir, e perfino i gemelli Winklevoss di Gemini.

Non sorprende questa presenza massiccia delle multinazionali della Silicon Valley per la sala da ballo della Casa Bianca. Come ha spiegato Trump non sono stati utilizzati fondi pubblici – anche perché è ancora in corso lo shutdown – ma soltanto soldi provenienti da donazioni private. Una fetta proverrebbe anche dalle sue stesse tasche.

