Proprio come l’airbag delle automobili, Hovding protegge collo e testa all’occorrenza. Inventato da un gruppo di studentesse svedesi (e promosso da Stanford) infatti, è un vero e proprio casco “invisibile”, che si attiva solo in caso di incidente.
Ricordate Demolition Man? Nella pellicola, ambientata nel 2032, il protagonista esce indenne da un grave incidente grazie ad un avveniristico airbag. Al momento dell’impatto infatti, viene avvolto completamente da una schiuma protettiva che, riempendo la sua auto, lo preserva da qualsiasi trauma. Ma se all’epoca quella ci era sembrata fantascienza (il film è del 1993), è solo perché non avevamo ancora visto Hövding.
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L’airbag “esplode” per proteggere i ciclisti
Progettato nella facoltà di ingegneria della Lund University da due giovani studentesse, Anna Haupt e Terese Alstin, è un airbag per ciclisti dotato di giroscopi e accelerometri. Una volta “indossato”, è in grado di valutare il pericolo (come un urto o una caduta) e mettersi in funzione, se necessario.
Appena rileva un movimento anomalo, l’airbag a forma di casco si espande (in solo un decimo di secondo), mettendo in sicurezza testa e collo. Il guscio, realizzato in un’innovativa fibra di nylon ultraresistente, copre la maggior parte della superficie cranica, anche più di un normale casco integrale.
Caratteristiche uniche al mondo
Hövding non è però soltanto attento alla nostra sicurezza, ma anche molto trendy. “In tanti non indossano il casco per timore di rovinare l’acconciatura – spiegano le sue ideatrici – perché non è pratico da trasportare o ancora perché lo trovano ridicolo”. Hövding invece, è davvero invisibile. Nessun cavo attaccato alla bicicletta. Solo una specie di collare che, a prima vista, può essere facilmente scambiato per un comune scaldacollo.
Inoltre ha un design personalizzabile: ogni utente potrà cambiare il rivestimento applicandone uno diverso attraverso delle comode cerniere lampo. Alimentato da una batteria (si ricarica tramite una porta micro usb), è resistente all’acqua e incorpora al suo interno una piccola scatola nera, per registrare i movimenti del ciclista nei dieci secondi a cavallo dell’incidente.
Promosso da Stanford
Ci sono voluti sette anni per realizzare il progetto, nato come tesi finale di un master universitario. “Le macchine sono il passato, le bici il futuro”, raccontano le due giovani ricercatrici svedesi. “All’epoca il nostro professore ci disse: devo sedermi un attimo perché sarete milionarie”. Dopo diversi investimenti, sette milioni e mezzo di euro tra premi e finanziamenti privati e una collaborazione con Alva Sweden, azienda specializzata nella produzione di airbag, ora Hövding è arrivato sul mercato.
Non prima però, di aver superato una serie di test presso l’Università di Stanford.
Dal confronto tra Hövding e i caschi tradizionali, con imbottitura in polistirolo espanso, è emerso che la protezione da parte del primo è superiore e riduce il rischio di commozione cerebrale di ben otto volte. Un buon motivo per affrontare una spesa che può superare i 400 euro per il suo acquisto. E una volta esaurito il suo ciclo vitale poi, potrete rispedirlo in Svezia, dove provvederanno a riciclarlo.