Vi aspettiamo domani dalle 15 alle 16 per una nuova diretta di Life. Insieme stiamo costruendo un vero e proprio vocabolario della salute. La parola di questo mese è Inclusione
Una puntata di frontiera, che prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo e ad alzare l’asticella, andando oltre la crisi attuale segnata dall’emergenza pandemica. Ma forse una puntata che abbraccia i bisogni, espressi o latenti, emersi proprio durante la pandemia.
Perché la sfida necessaria della salute del domani – e di tutte le dinamiche legata alla prevenzione – sarà sempre più segnata dall’inclusione e dal valore della diversità. Una salute per tutti, nessuno escluso. Ma anche una salute per ciascuno, quasi su misura. Ossia ognuno deve essere protetto e curato a seconda della propria specificità di diagnosi. Una chimera soprattutto in questi tempi fragili, si potrebbe pensare.
Ma le tecnologie ci possono venire in soccorso. E in realtà già lo fanno grazie all’analisi e lettura dei dati singoli e aggregati. Bruce Beutler, l’immunologo statunitense che nel 2011 ha ricevuto il premio Nobel per le scoperte sull’attivazione dell’immunità innata, ha dichiarato dieci anni fa: “Non parliamo più di un unico medicinale efficace per tutti, ma sarà possibile col tempo sempre più creare un farmaco adatto a quel paziente che ha quei determinati sintomi e bisogni. Ci vorranno investimenti, ma è un obiettivo raggiungibile”.
La partita ancora una volta si gioca sul terreno del DNA. Non a caso così dichiarò il professor Umberto Veronesi intorno al 2010: “I medici del domani saranno tutti un po’ genetisti”. Ecco allora la sfida della quantified self, ossia la salute quantificata: sensori applicati ai nostri organismi per terapie da prevedere, anche quindi in logica prospettiva. Dal futuro promettente al presente incerto. Perché lo tsunami della pandemia ha acuito le differenze, con buona pace di un’inclusione spesso solo sbandierata. Oltre 14 milioni di persone in Italia convivono con una patologia cronica e di questi 8,4 milioni sono ultra 65enni. Sono proprio loro, i pazienti doppiamente fragili per età e per patologie pregresse, che devono stare ancora più attenti di altri e che vanno protetti, sottolinea il Ministero della Salute nelle pagine legate all’emergenza COVID19.
E allora pronti al nostro nuovo viaggio: dal Mozambico all’Afghanistan passando attraverso la medicina di genere, l’inclusività, le malattie rare. Una puntata ricchissima in cui affrontiamo il tema della distribuzione dei vaccini, ma anche delle campagne solidali per i Paesi in via di sviluppo. Con noi la storia di un uomo che ha adottato una bambina con sindrome di down e oggi è un punto di riferimento nel ruolo di influencer e attivista sociale. E ancora voce e video a una startup che grazie alla realtà immersiva aiuta i pazienti (e soprattutto i più piccoli) a guardare il mondo in modo diverso.
Gli ospiti della puntata sono: Mario Merlo, General Manager Sanofi Pasteur, Luca Trapanese, influencer e attivista sociale, Francesca Sofia, CEO di Sciece Compass, presidentessa dell’international bureau of epilepsy, Giovanno Putoto, CUAMM Medici con l’Africa come Salute Globale, Francesca Granata, Ricercatrice sanitaria presso Fondazione Policlinico, Alessandra Carè, centro di ricerca medicina di genere, ISS, Manuela Valenti, responsabile della divisione pediatrica di Emergency, Valentino Megale, CEO di Softcare Studios.
Potete seguire la diretta su StartupItalia ma anche sul sito vaccini.sanofipasteur.it