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Sono aperte le candidature per progetti innovativi che sfruttano le nuove tecnologie in agricoltura. A novembre la selezione dei 10 finalisti ed entro gennaio 2020 l’annuncio del vincitore
È aperta la Call for ideas di Corteva agriscience per tutte le startup, ricercatori universitari, e quegli innovatori impegnati nel mondo dell’agroalimentare. Le candidature alla Agritech Startup Challenge resteranno aperte per quattro mesi e Corteva premierà con 50mila euro la migliore proposta di business che sfrutta tecnologie come la blockchain o la robotica, i big data e tutti quei sistemi a supporto delle decisioni per aiutare gli agricolotori. «Per il pitch day di Dicembre, sceglieremo tra quelle sottoposte, le 10 idee più innovative, premieremo la vincitrice con un reward economico e valuteremo l’attivazione di collaborazioni per la validazione dei business case più interessanti», ha commentato Flavio Cozzoli, Digital Business and Transformation Manager di Corteva Agriscience.
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Agritech Startup Challenge: a chi è rivolta?
Sono tre le macroaree contemplate dalla prima edizione dell’Agritech Startup Challenge. «Le macroaree di interesse sono sostanzialmente tre. – spiega Cozzoli – Innanzitutto soluzioni farmtech finalizzate ad aumentare la produttività, a ridurre il rischio e a supportare le decisioni (Precision Ag, Big data & AI, robotica, AI ed algoritmi predittivi). Successivamente Innovazioni in campo biologico per l’incremento delle rese e la protezione delle colture da malattie». Tutte tecnologie che Corteva Agriscience sta già testando e sviluppando in un’ottica tanto di sostenibilità, quanto di supporto al lavoro degli agricoltori.
L’altra grande sezione dell’Agritech Startup Challenge riguarda la Supply chain. Come spiega Flavio Cozzoli «Corteva non è un mero fornitore di prodotti e servizi ma un player importante in grado di rappresentare un punto di riferimento agronomico e gestionale per l’intero comparto agroalimentare in Italia. Per questo pensiamo per la terza macroarea a nuovi modelli di logistica e a tecnologie che rivoluzionino la Supply Chain (blockchain e B2B marketplace integrat lungo la filiera)».
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La spesa data driven
Nella chiacchierata con Flavio Cozzoli nella nuova sede di Corteva Agriscience a Cremona si è parlato anche di blockchain applicata al food. «Stiamo valutando possibili scenari di applicabilità della blockchain alla filiera agroalimentare. Questa tecnologia garantisce infatti livelli di tracciabilità e trasparenza sinora innimmaginabili con ripercussioni positive in termini di efficienza e sostenibilità ».
L’altro obiettivo dell’Agritech Startup Challenge è l’open innovation. Neppure una grande azienda come Corteva Agriscience, leader di mercato sui semi e sulla protezione delle colture, con 5 sedi (tra Cremona, Parma e Bergamo) e 81 molecole proprietarie, può affrontare da sola le più grandi sfide in ambito agricolo. «Questa call rappresenta l’inizio di un percorso di open innovation con startup, centri di ricerca universitari ed innovatori in Italia per l’identificazione di soluzioni ai bisogni più pressanti in ambito Agritech».
Come candidarsi?
Come detto, c’è tempo fino al 15 ottobre, quando una commissione composta anche da enti esterni selezionerà le dieci finaliste. Per partecipare basta caricare un brief che Corteva Agriscience metterà in evidenza sul sito per dare visibilità alle startup. Serviranno poi un pitch di 10 slide e un business plan.