In Germania stanno testando i primi due robot minatori: Julius e Alexander. Sostituiranno i minatori e non c’è alternativa: in futuro si scaverà sempre più in profondità e le miniere diventeranno sempre più calde e inospitali.
I minatori del futuro saranno robot. In Germania stanno lavorando per costruire degli umanoidi che siano in grado di sostituire l’uomo nelle operazioni più complicate. Soprattutto quelle che verranno condotte nelle viscere della Terra. I primi due esemplari, Alexander e Julius, sono stati realizzati nell’ambito del progetto Mining-ROX, sviluppato all’interno dell’Università Bergakademie di Friburgo. Ma ne i prossimi mesi ne verrà presentato anche un terzo: Elisabeth.
Il futuro delle miniere. Anche in Italia
Le miniere, luoghi che evocano più il passato che il presente, stanno subendo una trasformazione epocale. Una trasformazione portata avanti dai progressi della robotica e dalle nuove tecnologie. In Sardegna, ad esempio, il mestiere del minatore ha occupato, per decenni, un ruolo importante nella società, sfamando famiglie e diventando un asse importante per l’economia locale. Soprattutto nella zona del Sulcis. È notizia di questi giorni, rilanciata da La Repubblica, che l’ultima miniera ancora attiva, Nuraxi Figus, avrà una nuova vita: aiuterà gli scienziati a cercare la materia oscura. Un ruolo moderno, forse ancora più importante del precedente. Almeno nella scrittura del futuro.
Le miniere che invece possono ancora essere sfruttate ospiteranno sempre meno uomini e sempre più robot: «Possono essere ambienti molto ostili, ma le macchine possono spingersi anche in quei luoghi troppo pericolosi per noi», spiega Bernhard Jung, esperto di robotica e realtà virtuale dell’Ateneo tedesco: «I robot rappresentano un’opzione molto promettente, in particolare per le miniere poste in aree remote dove si fatica a trovare manodopera qualificata», È un’esigenza primaria. Negli ultimi anni si sta scavando sempre più in profondità nelle viscere del Pianeta, come immaginò Verne nei suoi romanzi, con un vertiginoso aumento dei rischi per l’essere umano.
Miniere sempre più calde
Ma Jung, come riporta l’Ansa, disegna anche un altro scenario: «Le miniere saranno sempre più calde e meno ospitali. La realizzazione di sistemi di ventilazione e raffreddamento diventerà sempre più proibitiva perché costosa e difficile da installare. L’automazione sostituirà la manualità, i robot-operai prenderanno il posto del loro equivalente umano. Julius è il primo esempio. Dotato di quattro ruote capaci di farlo muovere nei terreni più impervi, sensori sparsi per il corpo, e un braccio meccanico con tre dita, questo robot sperimenterà cosa effettivamente le macchine saranno in grado di fare in determinati ambienti e in particolari situazioni.
Più sicurezza tra i minatori (con la realtà virtuale)
Anche Alexander si muove su quattro ruote. Ma al posto del braccio meccanico ha due scanner laser, un sistema di illuminazione e telecamere. Il suo ruolo sarà quello di mappare le miniere per elaborare dei modelli 3D e ricreare gli stessi ambienti tramite realtà virtuale. Riproduzioni fedeli che saranno sfruttate per l’addestramento di minatori e squadre di intervento specializzate per eventuali operazioni di soccorso. La funzione dei robot, dunque, sarà principalmente quella di raccogliere grandi quantità di big data. Sia attraverso i propri sensori che trasportando strumenti, complessi e pesanti. In attesa di allargare mansioni e diventare sempre più importanti.
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