L’app per iOS e Android potrebbe essere uno strumento utile a capire se si è entrati in contatto con una persona a rischio. Abbiamo chiesto come funziona a Luca Foresti, CEO del Centro Medico Sant’Agostino
Un’app che sfrutta reti GPS e sensori degli smartphone per tracciare la nascita di possibili nuovi focolai di Covid-19. “Tramite il GPS e i sensori presenti nello smartphone, grazie ad un sistema georeferenziato incrociato con dati statistici di Istat, l’app sarà in grado di monitorare gli spostamenti effettuati dalla persona che risulterà positiva al Coronavirus – spiega Luca Foresti, CEO del Centro Medico Sant’Agostino – e di rintracciare e avvertire tempestivamente coloro che gli sono stati vicino nei giorni prima del contagio. Tutto questo avverrà, chiaramente su base volontaria, garantendo l’anonimato e condividendo in tempo reale i dati ottenuti con la Protezione Civile“.
Come è nata l’idea
L’app, nata dalla collaborazione tra diverse figure e istituti professionali di rilievo come il Centro medico Santagostino, Bending Spoons, primo sviluppatore di app per iOS in Europa, Jakala, società di marketing digitale specializzata in georeferenziazione, e Geouniq, che ha sviluppato un programma di geolocalizzazione in grado di individuare la posizione dello smartphone con un margine di errore di soli 10 metri, sarà disponibile su iOS e Android tra pochi giorni. All’ex commissario per l’Agenda Digitale, Diego Piacentini, e al presidente dell’Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi, è stata chiesta una valutazione tecnico-scientifico del progetto che è ancora in corso.
“Il nostro obiettivo è quello di aiutare, per quanto possibile, le istituzioni nella difficile gestione della diffusione del virus con gli strumenti che oggi la tecnologia mette a disposizione – afferma il CEO – Allo stesso tempo, informiamo correttamente gli utenti su come devono comportarsi“.
Luca Foresti, CEO Centro Medico Santagostino
Luca Foresti, CEO Centro Medico Santagostino
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“Abbiamo sviluppato questa tecnologia nel giro di sole due settimane. E per farlo in tempi così rapidi è stata necessaria la collaborazione e lo spirito di solidarietà di alcune figure di eccellenza italiane – afferma il dottor Foresti – Ci appoggeremo ad una ONLUS già esistente, in modo da essere più strutturati in una successiva fase di fundraising e implementare il nostro servizio”.
Bisognerà attendere l’ok da parte del ministero.
Come funziona l’app
Vediamo nel dettaglio come funziona questo nuovo sistema. «L’Istat suddivide tutto il territorio nazionale in celle di 65 famiglie e, per ognuna di queste, fornisce dati sull’età – spiega il dottor Foresti – Incrociando, quindi, i dati forniti da Istat con i dati dinamici trasmessi dall’app, si può agire tempestivamente al fine di prevenire la diffusione del virus». Supponiamo, ad esempio, che qualcuno che abbia installato l’app nel telefonino risulti positivo al Coronavirus. Risalendo alla cronologia dei suoi spostamenti, in base alle zone in cui la persona ha transitato, il sistema avvisa tempestivamente coloro che hanno avuto contatti con quella persona e li invita a mettersi in auto-quarantena, così da prevenire, per quanto possibile, l’eventuale insorgere di un nuovo focolaio.
Inoltre, permette di analizzare se i singoli spostamenti sono in linea con le nuove normative fissate dal decreto ministeriale dell’8 marzo, in modo da evitare assembramenti di persone.
“Con questa applicazione è possibile stilare un proprio diario clinico. In particolar modo, questo è stato pensato per quei casi in cui si accusino sintomi ma non sia ancora stato effettuato il tampone – spiega il dottor Foresti – In questa sezione, l’utente può inserire dati sulle sue condizioni di salute che, incrociati con quelli di altri vicini, sono utili a prevedere, ancora prima di avere effettuato i test individuali, se una certa zona può essere oggetto di contagio diffuso. Questo strumento aiuta l’utente anche tramite il servizio di chat, all’interno del quale si possono richiedere informazioni e servizi specifici per il proprio caso”.
“Nell’app possono essere integrate altre funzionalità o applicazioni che forniscono dati utili ad una ricostruzione tempestiva dello scenario – afferma Foresti – Abbiamo progettato un sistema tecnologico all’avanguardia che può essere utilizzato nella gestione di tutte le fasi della pandemia, a partire da adesso”.
E nel caso in cui si tratti di un anziano? “Questa app è molto intuitiva ed è stata progettata per poter essere utilizzata facilmente”, afferma Foresti.
E la privacy?
Argomento spesso insidioso è quello della privacy e della tutela dei dati personali. Ma il dottor Foresti rassicura: “Non è necessario inserire alcun nome, cognome o numero di cellulare per accedere all’app. Saranno sufficienti soltanto l’username e la password. In questa maniera, si preserva l’anonimato e i tracciati non vengono resi pubblici. Il sistema è stato messo a punto con la collaborazione dell’avvocato Giuseppe Vaciago, uno dei maggiori esperti nella protezione dei dati sensibili in Italia”.