Il prodotto, ideato da Ars Imago, ha ottenuto più di 650mila euro grazie al crowfunding su Kickstarter e ora è pronto per la vendita. Tra i progetti futuri anche l’uso da parte degli studenti nelle scuole
Ars Imago, rivenditore di materiali e apparecchiature per la fotografia analogica con due punti vendita, uno a Zurigo e l’altro a Roma, ha ideato Lab Box, una camera oscura portatile, componibile e funzionante in pieno giorno che ha raccolto 656.903 euro su Kickstarter in soli 35 giorni, il 938 per cento in più dei 70.000 inizialmente richiesti. «Non avevamo idea di poter raggiungere la somma prevista a sole due ore dal lancio del crowdfunding, ma ci siamo messi subito a lavoro per consolidare questo successo», racconta Giorgio Di Noto, tra i componenti dello staff di Ars Imago Roma.
L’analogico successo su Kickstarter
I sostenitori del progetto sono più di 5mila, divisi tra il 40 per cento proveniente dagli Stati Uniti, un altro 40 per cento dall’Europa e il restante 20 per cento da Asia e resto del mondo. «Si tratta del terzo progetto italiano più finanziato in assoluto su Kickstarter, le sole donazioni provenienti da Italia e Svizzera avrebbero potuto coprire la somma richiesta inizialmente», aggiunge Di Noto. La fase di ricerca e sviluppo è iniziata nel settembre 2015, il prototipo finale è stato stampato nell’agosto dell’anno successivo: «Siamo partiti da un’idea circolata tra gli anni Cinquanta e Settanta, poi realizzata sotto diversi nomi e modelli. Noi l’abbiamo ripresa, aggiornandola con un nuovo design e nuove caratteristiche. Lab Box nasce perché si è ormai consolidata una riscoperta dell’analogico, con le nuove generazioni che vivono diversamente questo processo poiché rappresenta un nuovo modo per approcciarsi alla fotografia».
Le caratteristiche tecniche della Lab Box
Il fine ultimo è quello di cercare di semplificare e quindi rendere accessibile a un pubblico più ampio lo strumento della camera oscura: «Non vogliamo ingaggiare una battaglia analogico contro digitale, ma rendere disponibili a chiunque dei materiali e dei procedimenti per appassionarsi alla fotografia su pellicola, sebbene Lab Box non sia sostituibile a uno sviluppo professionale», afferma Di Noto. Oltre alla tank, la scatola di Ars Imago può essere composta da un modulo per l’avvolgimento delle pellicole da 35 mm e quelle da 120 mm (medio formato analogico). Anche le soluzioni chimiche sono frutto di un lavoro di sintesi: «Il Monobagno è la versione semplificata della monosoluzione del processo standard – sviluppa e fissa insieme – un compromesso molto buono tra tempo e qualità dello sviluppo. Invece il Caffenol – solitamente ottenuto con carbonato di sodio, vitamina c, bromuro di potassio e caffè istantaneo – è una soluzione ecosostenibile a base di caffè dedicata alle pellicole in bianco e nero». Ulteriore dettaglio non trascurabile riguarda il design completamente progettato in Italia dallo studio Vivo di Roma.
Gli obiettivi intermedi del crowfunding
Ogni fase della campagna di crowdfunding è stata curata da Ars Imago e durante i 35 giorni di apertura, da fine febbraio a fine marzo scorso, diversi sono stati gli obiettivi intermedi – stretch goals – sbloccati al raggiungimento di una determinata soglia di finanziamento. Tra questi la colorazione nera e verde di Lab Box oltre quella classica in arancione; una spirale multi formato per l’avvolgimento delle pellicole e l’installazione di un termometro per un maggior controllo della fase di sviluppo, che «è stato l’obiettivo più impegnativo da realizzare perché inserire un pezzo elettronico in un dispositivo completamente meccanico inizialmente non era previsto», precisa Di Noto.
La camera oscura nelle scuole
Dopo la consegna delle Lab Box finanziate su Kickstarter, a fine settembre verrà lanciata una prevedita online che durerà fino a Natale: «Renderemo disponibili le Lab Box prima ai sostenitori del crowdfunding e poi a coloro che aderiranno alla prevendita. La vendita online classica sul nuovo sito di Ars Imago e nei punti vendita partirà dal 2018», sottolinea Di Noto. Tra gli obiettivi futuri c’è quello di portare Lab Box nelle scuole: «Abbiamo pensato a Lab Box anche come strumento rivolto agli studenti che non frequentano necessariamente scuole di fotografia. In questo senso abbiamo ricevuto già diverse richieste dagli Usa, speriamo di poter intraprendere un rapporto di questo genere anche in Italia», si augura il membro del team di Ars Imago.