Con i telefoni Alcatel 3 e Alcatel 1S arriva anche un tablet ma a catturare l’attenzione sono gli schermi flessibili del produttore cinese, pronto a sfidare Samsung e Huawei
Guardare al sodo per portare innovazione a chi non può permettersi o non ha intenzione di acquistare i più costosi modelli del mercato è da anni la missione di Alcatel, uno dei brand sotto l’egida della cinese TCL. A Barcellona hanno presentato la nuova gamma di smartphone e un tablet, che coniugano un buon assetto hardware con design lineare privo di orpelli in nome della sostanza e prezzi abbordabili offrendo: così valide alternative a chi si avvicina al mondo dell’elettronica di consumo. Perché è questo che TCL fa con i suoi marchi: elettronica per il mercato di largo consumo – un fattore che non si può trascurare.
Tre smartphone democratici
A guidare il tris di smartphone è Alcatel 3, dotato di Super Full View display con Notch 19.5:9 HD+ da 5,9 pollici, con un rapporto schermo/corpo dell’88%. A bordo c’è un chip octa-core Qualcomm Snapdragon, 4GB di RAM e 64GB di memoria interna nella versione standard, mentre la configurazione del modello dual-SIM prevede 3GB di RAM e 32GB: un po’ troppo pochi per chi è solito fare foto e video archiviandoli sul telefono, anche se per aggirare lo scoglio basta una scheda microSD per espandere la memoria fino a 128GB.
E proprio il comparto foto e video è qui uno degli elementi migliori, con la doppia fotocamera posteriore da 16 megapixel (interpolati) + 5 megapixel con effetto bokeh e un obiettivo frontale da 13MP (interpolati). Numeri a parte sono le tecnologie a consentire la buona riuscita degli scatti, per esempio grazie alla modalità ritratto e alla gestione della messa a fuoco dopo lo scatto con il refocus automatico per affinare l’immagine. In tal senso un ruolo cruciale lo gioca l’intelligenza artificiale con l’Imaging Scene Defection, che identifica in tempo reale fino a 21 diversi scenari per settare contrasto, luminosità, risoluzione, nitidezza e saturazione.
E poi c’è Google Lens per il riconoscimento degli oggetti e dei luoghi inquadrati. Non potevano mancare le emoji AR, da condividere con i propri contatti, senza dimenticare il Face Key che sblocca lo smartphone con la scansione del viso, mentre il lettore di impronte digitali posizionato sul retro permette anche di lanciare le applicazioni preferite e la batteria da 3.500mAh dovrebbe assicurare un’autonomia giornaliera. Disponibile in primavera nelle colorazione Gradient Black Blue e Blue Purple, Alcatel 3 costerà 229 euro, con la versione mono Sim a 179 euro.
Alcatel 3L è la versione leggera del fratello maggiore, con cui condivide dimensione e tecnologie dello schermo, e la batteria ma non il processore, che in questo caso è un quad-core con prestazioni quindi in leggero ribasso. Disponibile nei colori Antracite Black e Metallic Blue, arriverà con Android 8.1 Oreo preinstallato con l’aggiornamento a Android 9.0 Pie previsto per il secondo trimestre dell’anno. Costerà 149,90 euro. Essenziale nel profilo e nel prezzo è Alcatel 1S, dotato di display Full View 18:9 HD da 5,5 pollici, 3GB di RAM, 32GB di memoria integrata (espandibile) e batteria da 3.060 mAh. I due obiettivi posteriori sono da 16 MP + 2MP con effetto bokeh, i colori disponibili il Metallic Black, Blue, Rose e Gold e il costo di 109,90 euro.
Arriva pure un tablet
Display HD da 10 pollici, due altoparlanti frontali, batteria da 4.080 mAh e Android 9.0 Pie con Google Assistant (riconoscimento vocale fino a tre metri di distanza) preinstallato è il profilo di Alcatel 3T 10: un tablet dotato di Audio Station, accessorio utile per migliorare e amplificare la qualità del suono assicurando la riproduzione non-stop fino a sette ore dei brani preferiti. Con una porta ausiliaria da 3,5 mm, Micro-USB e lettore di scheda microSD, Audio Station si può acquistare in bundle con la tavoletta al costo di 229 euro, mentre chi è interessato solo al tablet, che arriverà sul mercato entro la fine dell’anno, dovrà sborsare 179 euro.
TCL entra nella battaglia dei dispositivi flessibili
Terzo produttore al mondo di televisori, TCL punta a recitare un ruolo di primo piano anche nel settore smartphone e in particolare nell’imminente battaglia scatenata dall’arrivo sul mercato del smartphone pieghevoli. Dopo che Samsung e Huawei hanno mostrato la rispettiva concezione di dispositivi flessibili, a Barcellona il produttore cinese ha svelato in anteprima mondiale i prodotti che arriveranno nel corso del prossimo biennio: caratterizzati dalla tecnologia proprietaria DragonHinge, che permette agli schermi di piegarsi e chiudersi in modo da poter essere utilizzati in diversi modi in base alle esigenze del momento. “Con il supporto della nostra società affiliata, CSOT, stiamo dimostrando che TCL può essere un innovatore e leader nel mercato dei dispositivi mobili del futuro” ha affermato Peter Lee, General Manager di TCL Communication. “Se guardiamo al potenziale del nostro portfolio di dispositivi flessibili, siamo ovviamente molto entusiasti di ciò che porteremo sul mercato. Tuttavia, non siamo in una gara per essere i primi perché riteniamo che sia più responsabile avere un approccio più paziente e ponderato per risolvere non solo le sfide hardware, ma anche lavorare con i nostri partner su soluzioni software che garantiscano un’esperienza utente più significativa.”
Le parole di Lee chiariscono gli obiettivi di TCL: non interessa arrivare primi, bensì sviluppare dispositivi pronti all’uso per tutti coloro che fossero interessati a possederne uno spendendo la metà dei 2.000 euro necessari per il Samsung Galaxy Fold e Huawei Mate X. L’idea su cui sta lavorando l’azienda di Huizhou è produrre una sere di device, non solo smartphone, rivolta alla fascia alta del mercato e griffati proprio TCL, mentre Blackberry e Alcatel rimarranno focalizzate sulla fascia media ed entry-level del mercato. Tuttavia non è stata ancora scartata l’ipotesi che gli appassionati potranno contare in futuro su un Blackberry pieghevole.