Il progetto nasce per promuovere un’alimentazione sana. L’app mette a disposizione i consigli di un agronomo e l’ortò è monitorato 24ore al giorno da una webcam
Orto 2.0 nasce grazie alla collaborazione tra sei amici laureati in economía ed ingegneria – Marco Tomarelli, Lorenzo Artibani, Stefano di Febbo, Gianluca Nardo, Flavio Ottaviani – con in comune la cultura della sana alimentazione. Il percorso della startup è iniziato nel laboratorio promosso dall’Università di Roma “Tor Vergata” e l’associazione “Next” ed è proseguito con la partecipazione alla prima edizione di Coopup Roma, progetto di Confcooperative – il cui bando per la nuova edizione scade il 16 dicembre 2017 – volto a creare spazi di coworking e sostenere la nascita di startup e nuove cooperative.
Come funziona Orto 2.0
“La startup vuole essere un servizio di coltivazione in remoto che dà la possibilità a chiunque di coltivare un orto controllandolo a distanza, da smartphone o da Pc”, spiega il CTO di Orto 2.0 Stefano di Febbo, che prosegue: “Si potrà scegliere un lotto dalla misura minima di 50 mq – in grado di soddisfare il fabbisogno alimentare di una famiglia di tre persone – e il cliente potrà selezionare il prodotto da coltivare trovandosi ad interagire con un’interfaccia semplice ed intuitiva, avendo a disposizione in chat un agronomo che darà i consigli necessari per una riuscita perfetta della coltivazione. L’orto sarà monitorato 24 ore su 24 da una webcam per permettere il controllo di ogni fase del processo produttivo”. Dopo il raccolto l’utente potrà scegliere se ricevere, ritirare direttamente sul lotto, trasformare in conserve oppure scambiare i surplus di produzione nell’apposita community così da evitare ogni spreco.