L’idea di una startup siciliana: grazie a un robot le aziende agricole ottimizzano tempi di lavoro e utilizzo delle risorse. Digital Magics ha investito nel progetto con partner strategici e know-how
Big Data, robot e servizi tecnologici accessibili direttamente via smartphone o computer. Inutile farsi illusione, l’agricoltura del futuro – e forse già quella del presente – dipenderà sempre meno dall’uomo e sempre più dalle macchine e da prodotti innovativi pensati appositamente per l’industria agroalimentare. Come quelli realizzati da SmartIsland, una startup innovativa nata a Niscemi, in provincia di Caltanissetta.
Quando l’agricoltura diventa “smart”
L’idea lanciata dai ragazzi di SmartIsland, e soprattutto dalla CEO e founder che guida il gruppo, Maria Luisa Cinquerrui, è semplice ma rivoluzionaria. “Mi sono accorta di come nel nostro settore vengano prodotti tantissimi dati senza che nessuno riesca poi a valorizzarli. Mentre altrettanti sono i problemi senza soluzione che, grazie quegli stessi dati, potrebbero essere risolti”.
Da questa riflessione prende il via il progetto Smart Farm, un sistema informatico per l’agricoltura di precisione capace di prevenire malattie e attacchi di parassiti delle piante, automatizzando la gestione dell’intero ciclo produttivo con pianificazioni e dosaggi corretti di irrigazione e concimazione. Il tutto grazie a un robot “intelligente” di nome Daiki che analizza i microelementi presenti nel suolo come azoto, fosforo e potassio.
Il primo prototipo di Daiki risale al 2016, ma ora il progetto è passato alla fase di produzione industriale
“Daiki funziona come un aggregatore di sensori incorporato che permette di avere una perfetta conoscenza di quello che avviene in un determinato ambiente agricolo. E in tal modo le aziende possono ottimizzare tempi di lavoro e utilizzo delle risorse (manodopera, macchine, energia e concimi) a disposizione”, spiega Maria Luisa. I dati raccolti sono accessibili poi tramite applicazioni web e mobile.
L’incontro con Digital Magics Palermo
Da dove viene l’idea che ha inspirato SmartIsland? La risposta più corretta sarebbe da esperienze diverse che si sono incontrate dando vita a qualcosa di nuovo. Perché, come racconta la sua founder, “l’obiettivo era quello di applicare la tecnologia, frutto degli studi in ingegneria informatica, alle esigenze della storica azienda di famiglia che da sempre si è occupata della coltivazione di frutta e verdura”. Poi col passare del tempo il progetto iniziale è cresciuto accogliendo nuove persone come Viviana Stefanini e Luca La Paglia. Fino a raggiungere le dimensioni odierne con un team composto da 12 persone.
Il passo più importante però è stato l’ingresso in società di Digital Magics Palermo. In collaborazione con la società partner Factory Accademia, il business incubator ha acquisito il 10% (Digital Magics 5%, Factory Accademia 5%) del capitale sociale di SmartIsland e ora sta affiancando l’azienda con i propri servizi di incubazione (mentor, partner strategici, know-how, ecc.) nello sviluppo della parte tecnica e finanziaria.
Maria Luisa Cinquerrui e Viviana Stefani sul palco del Seeds&Chips di Milano
“La nostra pianificazione vuole progredire un passo alla volta. Il 2018 sarà l’anno del nostro ingresso sul mercato e poi proveremo ad allargarci ad altri Paesi europei (Francia e Bulgaria) e, magari, anche negli States“. Nuovi mercati potrebbero voler dire anche nuove sfide in filiere diverse da quelle d’origine, anche se sempre legate a coltivazione e trasformazine del prodotto.