La piattaforma che mette in contatto agricoltori e consumatori sbarca nella Capitale. Con l’obiettivo di servire prodotti freschi a chilometri zero a privati, ristoranti ed aziende
L’orto biologico su misura e a chilometri zero arriva a Roma grazie a Youfarmer, la piattaforma di co-farming che si fonda sul rapporto diretto tra agricoltori e clienti per portare i prodotti freschi nelle case degli italiani con un doppio vantaggio: in primo luogo si risparmia sulla spesa eliminando la mediazione della grande distribuzione, cui si aggiunge la possibilità di conoscere l’intero processo di coltivazione dei vegetali, cioè il mangiare sano. Dopo Milano, Pescara, Reggio Emilia e Napoli sbarca nella Capitale grazie all’accordo con la Fattoria di Fiorano, situata nel Parco Regionale dell’Appia Antica, un luogo che consente di espandere il raggio d’azione societario verso tutta la città e che segna il primo risultato concreto dopo il finanziamento di 300.000 euro ottenuto in estate dal Gruppo Neorurale.
Come funziona Youfarmer
Una peculiarità di Youfarmer è la volontà di riavvicinare le persone alla terra: per questo la piattaforma propone per chi lo desidera l’opportunità di crearsi il proprio orto bio, la cui lavorazione può essere affidata alle aziende – certificate biologiche e/o biodinamiche – che lavorano i propri terreni per assicurare una produzione bilanciata rispettando stagionalità dei prodotti, con un costante controllo dei terreni.
Chi ha tempo e voglia, poi, può tuffarsi nella natura e lavorare il proprio orto in prima persona, oppure contare sulle consegne a domicilio o in punto concordato insieme all’azienda: una possibilità sono i punti vendita a Roma e Milano di Naturasi, la prima società ad appoggiare il progetto ideato a inizio 2018 dai giovani under 30 Lorenzo Cilli e Valerio Carconi. Per quest’ultimo, l’arrivo a Roma “consente ai cittadini di configurare il proprio orto in un tempio del biologico (la Fattoria di Fiorano è nata nel 1946) accedendo tutto l’anno a prodotti di qualità controllata e certificata, a prezzi più abbordabili grazie alla filiera più corta, che oltretutto preserva la freschezza”.
I numeri del bio fai-da-te
Davanti ai numeri in continua crescita del comparto biologico, il futuro di Youfarmer appare roseo e in costante divenire. Con un giro di affari del settore bio di 4,6 miliardi di euro (3 per il mercato interno, 1,6 per l’export, fonte Nomisma) e circa 20 milioni di famiglie che lo scorso anno in Italia hanno acquistato prodotti biologici, l’obiettivo di arrivare a 20 aziende agricole partner entro il 2019 e 50 nell’arco del 2020 sembra ampiamente alla portata. Al momento, oltre alla Fattoria di Fiorano, tra le aziende associate al programma ci sono Cascine Orsine attiva tra Milano e Pavia, Cooperativa La Collina a Reggio Emilia, Corte Carezzabella a Rovigo, la Fattoria Alpega che serve Napoli e Salerno e l’ortobio Val Tavo a Pescara. L’intento sul medio-lungo periodo è fornire non solo verdura ma anche frutta, uova, vino e olio riportando gli agricoltori al centro delle dinamiche cittadine e sociali. Per farlo un punto di forza è la preservazione di piante rare custodite da organizzazioni di salvaguardia della biodiversità agricola nostrana e la coltivazione di varietà autoctone come il Pomodoro Pera d’Abruzzo, il Fagiolo Tondino del Tavo a Pescara, la Zucca “Cappello da Prete” e Cocomero di Santa Vittoria e, nel caso della Fattoria di Fiorano, il carciofo romanesco del Lazio.
Quanto alla scelta dell’orto, la configurazione prevede tre tipologie di dimensioni in relazione alla resa stimata: per due persone ci sono 5-6 kg di verdura bio a settimana, per una famiglia da quattro persone si sale a 10-11 kg, per gruppi fino a sei persone si arriva a 16 kg a settimana, mentre il singolo può optare per una porzione di orto minore in grado di produrre 3 kg ogni sette giorni. La semina si basa su tre periodi (marzo, maggio e agosto) e si alterna ad altrettante raccolte (maggio/giugno, luglio/settembre, ottobre/gennaio). I prezzi dipendono dalla dimensione dell’orto e del tipo di servizio prescelto e vanno da un minimo di 10,90 euro a settimana per l’orto singolo col ritiro in azienda ai 44,90 euro a settimana per l’orto grande con consegna a casa.
Il futuro di Youfarmer
Innovazioni importanti sono attesi nel futuro di Youfarmer: “Dal prossimo marzo installeremo sonde e webcam per monitorare visivamente lo stato dell’orto, fornire dati e, se necessario, intervenire qualora alcuni valori non siano ottimali” ci spiega il cofondatore Lorenzo Cilli, specificando che “i costi saranno sostenuti da noi perché è un servizio che vogliamo offrire sia ai nostri clienti finali, sia alle aziende agricole”.
Quanto alla reazione dei consumatori, al momento i mercati più redditizi sono Milano e Reggio Emilia, i primi ad essere attivati: “Roma sarà un’area di sviluppo importante perché qui ci focalizzeremo sulle partnership con le aziende, che potranno fare dell’orto aziendale un interessante strumento di welfare, ma anche un’occasione di team building per i propri dipendenti”. Altro punto cardine riguarda gli accordi con i ristoranti, per i quali pescare prodotti freschi e stagionali a km zero dagli agricoltori legati a Youfarmer, secondo Cilli, “può rappresentare una scelta etica e un’opportunità di marketing”. Come già fatto a Milano, anche a Roma l’intento è “selezionare un numero limitato di partner, in modo da garantire tutto l’anno una fornitura d’eccellenza, che è legata necessariamente a piccole produzioni”.