In attesa di conoscere la sfidante degli azzurri scopriamo un dettaglio del terreno di gioco
In un certo senso, anche la Francia potrà partecipare alla finale degli Europei 2020. I cugini d’Oltralpe ci perdoneranno la battuta, che ha però un fondo di verità. L’erba su cui correranno gli azzurri di Mancini e la squadra vincitrice dell’altra semifinale di questa sera tra Inghilterra e Danimarca è infatti prodotta da GrassMaster, brand dell’azienda francese Tarkett Sports. Grazie a una tecnologia già utilizzata dall’80% dei club della Premier League, il manto del tempio del calcio inglese ha un periodo di vita di 15 anni e garantisce circa mille ore di utilizzo all’anno. Andiamo a scoprire di più sul terreno di gioco sul quale l’Italia (non succede, ma se succede).
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Qualità francese
La tecnologia di GrassMaster, marchio che dal 1989 ha realizzato oltre 600 campi sportivi in tutto il mondo, è la stessa che ritroviamo allo Stadio San Siro di Milano, all’Allianz Stadium di Torino e all’Old Trafford di Manchester. Si tratta di una soluzione ibrida, che non prevede l’utilizzo di sola erba sintetica. Quest’ultima fa infatti da base all’erba naturale, contrastando la formazione di zolle. L’effetto finale per i campioni è quello dell’erba naturale, con una garanzia per il gioco spumeggiante e i tiri rasoterra (come quello di Jorginho).
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Wembley, la finale
A livello globale GrassMaster ha fatto scuola, diventando uno dei marchi leader sul mercato per quanto riguarda la realizzazione di manti erbosi negli stadi. Nel 2011, per la finale di Champions League a Wembley, l’azienda era stata scelta dalla UEFA come primo terreno ibrido. Non ci resta che tornare a calpestarlo: l’appuntamento è per domenica 11 luglio alle 21 a Londra, sperando sia la più bella delle notti magiche vissute finora.