Dal 2006, tutti gli anni Cartier lancia un programma internazionale per individuare progetti rilevanti di business gestiti da donne e poi sostenerli e promuoverli, in collaborazione con la business school INSEAD.
Un brand globale del lusso e un programma internazionale per sostenere le donne imprenditrici di assoluto talento. Il primo è Cartier, il secondo è Cartier Women’s Initiative e l’obiettivo è importante: cercare in tutto il mondo donne che stanno portando avanti progetti di business d’eccezione.
21 progetti finalisti
Dal 2006, tutti gli anni Cartier lancia un programma internazionale – il Cartier Women’s Initiative, appunto – per individuare progetti rilevanti di business gestiti da donne e poi sostenerli e promuoverli, in collaborazione con la business school INSEAD. 21 sono i progetti finalisti che il celebre brand del lusso punta a individuare anche quest’anno, 3 per ciascuna di queste aree: America Latina e Caraibi, Nord America, Africa Subsahariana, Medio Oriente e Nord Africa, Est asiatico, Sud asiatico e Oceania, oltre naturalmente all’Europa.
Le 21 donne finaliste riceveranno una consulenza individuale personalizzata di carattere economico e finanziario e potranno partecipare a diversi gruppi di lavoro con consulenza imprenditoriale e a eventi di networking durante la settimana dei Cartier Awards, ma potranno anche contare sulla visibilità mediatica per sé e per le proprie imprese assicurata dalla Maison.
I premi
Premio in denaro Le 7 vincitrici assolute, una per ciascuna area geografica, riceveranno un premio di 100.000 dollari USA ciascuna, mentre le 14 finaliste (2 classificate per ogni regione) avranno un premio di 30.000 dollari.
In più Premio Awards Oltre al premio in denaro, tutte le 21 finaliste riceveranno una borsa di studio per prendere parte al Social Entrepreneurship 6-Day Executive Programme dell’INSEAD (da tenere presente che l’ammissione al programma è vincolata alla verifica dei criteri di idoneità richiesti e alla procedura di selezione). In più, per favorire l’ulteriore sviluppo dell’azienda, sono previsti sostegno e/o consulenza costanti per un anno.
Quali aziende possono partecipare
Diversi sono i criteri di idoneità alla base della selezione. Anzitutto le aziende devono essere a scopo di lucro e produrre introiti da almeno un anno, ma non devono aver raccolto più di 2 milioni di dollari USA in finanziamenti diluitivi. Devono essere nella fase iniziale della crescita, ovvero avere tra 1 e 5 anni di operazioni autorizzate/registrate e il ruolo di leadership principale deve essere rivestito da una donna, la quale deve essere anche titolare di una quota importante di azioni all’interno dell’azienda. Fondamentale è che, inoltre, le aziende soddisfino almeno uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (si tratta dei SDG, Sustainable Development Goals). Infine, le donne che si candidano e che vengono selezionate come finaliste devono impegnarsi a dedicare 3-4 ore a settimana, a partire da gennaio fino ad aprile, e a prendere parte a un workshop di una settimana a maggio.
Criteri di selezione Sono cinque le leve cruciali, che i promotori del programma sintetizzano in: analisi di mercato, sostenibilità economica, leadership, strategia, impatto.
Come iscriversi Per partecipare all’edizione 2020 del Cartier Women’s Initiative, compilate il modulo di iscrizione su https://application-form.cartierwomensinitiative.com/ Le iscrizioni devono essere presentate in inglese entro le ore 14 (ora di Parigi, CET) del 14 agosto 2019.
Ecco le 7 finaliste della precedente edizione
Con SAY Global la sudcoreana Yeon Jeong Cho ha realizzato una piattaforma online che connette pensionati coreani a persone che, in tutto il mondo, vogliono apprendere la loro lingua, mentre con InvestEd la filippina Carmina Bayombong ha ideato una piattaforma digitale che assicura prestiti agli studenti universitari utilizzando un algoritmo che valuta i crediti. EzyGain è invece il device economico e salvaspazio ideato dalla francese Zineb Agoumi che aiuta i pazienti nella riabilitazione motoria monitorandone i progressi e Delee, della messicana Liza Velarde, è un test per il sangue in grado di individuare la presenza di cellule tumorali nei pazienti malati di cancro, aiutando così i medici a monitorare in maniera più precisa la malattia. Tra le sette finaliste c’è stata anche Hibah Shata, degli Emirati Arabi Uniti, che ha ideato Maharat Learning Center, un centro che offre terapie comportamentali e supporto educativo a bambini e adolescenti con particolari problemi. Infine, Ran Ma (Stati Uniti), titolare di Siren, ha inventato calze per diabetici fatte in Neurofabric, una tecnologia proprietaria che, grazie a micro sensori, misura la temperatura dei piedi monitorando le possibili ulcere, mentre Manka Angwafo (Cameroon), con la sua azienda Grassland Cameroon Ltd, ha ideato servizi per dare sviluppo alle catene di negozi alimentari grazie a investimenti e finanziamenti alle piccole fattorie.