C’è chi da bambina sogna di diventare scrittrice. E chi sogna di diventare scienziata. Licia Troisi, autrice bestseller e astrofisica di formazione, ha sempre voluto fare entrambe le cose. Solo che, all’inizio, non lo sapeva ancora. «Da piccola volevo fare la scienziata, ma scrivevo già. Scrivevo storie da quando avevo sei anni. Non ho mai considerato seriamente l’idea di fare carriera nella scrittura, non pensavo di avere qualità eccezionali».

Il suo primo libro, Le Cronache del Mondo Emerso, è nato quasi per gioco, nel tempo libero tra una lezione universitaria e l’altra. Ma quella storia — e il mondo immaginato in quelle pagine — ha conquistato migliaia di lettori. Quando l’editore l’ha pubblicato per Licia è stato come ricevere un premio inatteso: «Non voglio dire che sia stato per caso, ma lo consideravo un bisogno, non pensavo potesse diventare un lavoro. E invece…», come ci ha raccontato durante la chiacchierata in occasione dell’evento For Women in Science che si terrà a Milano il prossimo 16 giugno.
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Il momento della svolta (e quello della nostalgia)
Il vero punto di svolta arriva al Salone del Libro del 2004, quando l’allora editor Massimo Turchetta le mostra la pubblicità del suo libro in prima pagina su Repubblica. «Lì è scattato qualcosa. Mi sono detta: questa cosa è seria, forse può davvero diventare una carriera». Da allora, Licia non si è mai fermata. Ma non ha mai dimenticato il mondo della ricerca, che ha lasciato nel 2014, dopo anni divisi tra astrofisica e narrativa.

«Fare due lavori, e in più avere una vita privata, era diventato impossibile. Non mi sono mai pentita di aver fatto ricerca, ma ho mantenuto un legame con la scienza attraverso la divulgazione». Un legame forte, che riaffiora anche nei momenti più inaspettati.
«Undici anni fa sono andata in Cile, al VLT (un sistema di quattro telescopi ottici separati, affiancati da quattro telescopi minori, ndr)Quando sono entrata lì, da non-ricercatrice, ho sentito un po’ di nostalgia. Ma oggi sono contenta delle cose che faccio. Ho avuto tante difficoltà, ma mai il dubbio di aver sbagliato strada».
Anche la scienza è un atto creativo
Per chi pensa che scienza e fantasia siano mondi separati, Troisi ha una risposta netta: la creatività è parte fondamentale anche del lavoro scientifico. «C’è tantissima creatività nella scienza. Capire una legge generale da un set di dati è un atto creativo. Progettare un esperimento, costruire una sonda, immaginare un telescopio: anche quella è immaginazione. Solo che è un altro tipo di creatività.»
“Piero Angela non era uno scienziato eppure è stato il più grande”
Il legame con la scrittura? Il pensiero laterale. La capacità di guardare il problema da un’altra prospettiva. «Nella narrativa, quello che distingue una buona storia è la capacità di chi la racconta di farla vedere da un punto di vista nuovo. Lo stesso succede nella scienza, quando devi risolvere un problema».

I consigli per le ragazze che sognano la scienza (e non solo)
Oggi Licia è anche una divulgatrice scientifica di successo. E non ha dubbi su cosa dire alle ragazze che vogliono intraprendere carriere nelle STEM: «Non è facile, ma è fondamentale seguire le proprie passioni. Ci sono ancora stereotipi: certe discipline, come l’informatica o l’astronomia, vengono percepite come maschili. Ma non è più così. Bisogna ignorare le pressioni sociali e concentrarsi sulla voglia di sapere.»
Anche nella divulgazione, avere una formazione scientifica può essere un punto di forza, ma non è tutto. «Piero Angela non era uno scienziato, eppure è stato il più grande. Serve saper ascoltare, comprendere quello che dicono gli scienziati, e soprattutto saper narrare. Le scuole oggi offrono queste competenze: io le ho apprese sul campo».
Troisi ospite a For Women in Science
Licia Troisi non si ferma. A luglio arriverà sugli scaffali delle librerie il terzo volume della saga fantasy Le Guerre del Multiverso, mentre per ottobre è previsto un nuovo giallo ambientato nel mondo della ricerca, lontano dal filone astronomico. Un modo per continuare a esplorare l’incontro tra scienza e narrazione, in forme sempre nuove.
E proprio per il suo impegno nel coniugare scienza, divulgazione e immaginazione, Licia Troisi sarà tra le ospiti speciali dell’edizione 2025 di For Women in Science, il programma promosso da L’Oréal Italia in collaborazione con l’UNESCO. L’evento premierà sei ricercatrici impegnate nelle discipline STEM e accenderà i riflettori sul valore della scienza raccontata anche con il linguaggio delle emozioni e della creatività. Un contesto ideale per una scienziata-scrittrice che ha fatto dell’immaginazione il suo strumento più potente.
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