Negli ultimi anni Bethesda, in occasione della QuakeCon, è sempre arrivata all’appuntamento estivo portando con sé i remake degli episodi che hanno permesso alle sue saghe FPS di entrare nel mito. Mancavano all’appello Heretic + Hexen. Mancavano, appunto.
Heretic + Hexen, demoni e magie
Si tratta di due titoli assai simili che, benché diversi, risultano strettamente imparentati. E giocandoli col senno di poi è possibile scorgere, in nuce, molte delle idee alla base del primissimo Quake che, è noto, si distinse dai Doom per la volontà di fondere il gameplay classico con ambientazioni gotiche dal forte sapore medievaleggiante.
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In Heretic + Hexen tutto ciò risultava ancora più accentuato, anche per via dei forti richiami agli RPG dell’epoca: in Hexen per esempio prima di iniziare l’avventura si doveva scegliere la classe del proprio alter ego tra guerriero, chierico e mago, scelta che, benché all’acqua di rose imponeva diversi approcci e statistiche differenti.

In questo remake individuando alcuni tomi inediti sarà possibile saltellare da una classe all’altra anche nel corso dell’avventura. Sono del resto numerosi gli interventi che il talentuoso team di Nightdive Studios ha apportato per svecchiare al massimo il gameplay, stando però attento a non snaturarne mai i contorni.
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Chi avesse particolarmente freschi i ricordi dei due FPS noterà che in Heretic + Hexen l’intelligenza dei nemici è migliorata, alcune parti dei livelli sono state riviste per evitare al giocatore inutili giri a vuoto e persino l’impatto di diverse armi un tempo buttate nel calderone giusto per fare numero oggi risulta più centrato.

Nessun intervento è volto a facilitare l’esperienza, quanto ad adeguarla agli standard odierni inclusa la possibilità di navigare le vaste mappe di Hexen senza perdersi come accadeva nel titolo pubblicato nel 1995. Il rinnovato impianto grafico fa il resto, dato che la leggibilità delle texture migliora anche la navigazione all’interno delle ambientazioni.
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Medesimi complimenti anche al fronte audio: si rintraccia la stessa cura già vista nei rifacimenti dei primissimi Doom e Quake. Dunque pure qua si potrà scegliere tra i MIDI originari oppure optare per il remix predisposto per questa nuova versione.
A livello contenutistico il pacchetto, inutile dirlo, è di quelli ghiotti: oltre ai titoli originari sarà possibile sbloccare da subito Heretic: Shadow of the Serpent Riders e Hexen: Deathkings of the Dark Citadel più due episodi sviluppati gomito a gomito dai ragazzi di id Software e Nightdive Studios: Heretic – Faith Renewed e Hexen – Vestiges of Grandeur che naturalmente risaltano per le soluzioni innovative innestate nelle meccaniche di gioco.

A latere, il multiplayer esattamente come nel primissimo Quake prevede sia una modalità cooperativa sia deathmatch: quest’ultima è aperta fino a 8 giocatori che potranno prendere parte al massacro da scatenare in una delle 120 mappe disponibili sulla medesima console in split-screen, via LAN o online che tiene presente naturalmente il crossplay dato che Heretic + Hexen è appena arrivato un po’ ovunque: su Xbox One, Xbox Series X|S, Xbox Game Pass, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e ovviamente PC.

Se avete già acquistato alcuni dei remake estivi visti negli ultimi anni, saprete già con quale amore vengono trattate queste riedizioni. E Heretic + Hexen non fa certo eccezione. Certo, rispetto a un Doom o a un Quake, sono entrambi videogame maggiormente di nicchia e, soprattutto, anche al netto del lavoro di svecchiamento caparbiamente ancorate alla metà degli anni ’90 che in termini videoludici vuol dire più di una era fa.
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Probabilmente i giocatori più giovani faticheranno ad apprezzarli realmente, mentre chi oggi si invola verso la quarantina e ricorda quando i videogiochi erano su floppy piangerà di gioia.