L’armonia tra una società fiorente e una natura florida potrebbe forse essere solo una utopia. Eppure impegnandosi in Imagine Earth non è poi impossibile far convivere la nostra specie con tutte le altre, evitando che il nostro progresso tecnologico e industriale divorino qualsiasi cosa.
Imagine Earth, un mondo diverso è possibile?
Veicola un profondo messaggio ambientalista il videogame gestionale di Serious Bros., startup videoludica fondata e composta da solamente due persone: i tedeschi Martin Wahnschaffe e Jens Isensee. Uscito in origine nel maggio del 2021 su PC, Imagine Earth è da qualche settimana disponibile anche sugli store digitali di Nintendo Switch e PlayStation 4 / PS5.
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In Imagine Earth dopo aver scelto un pianeta da colonizzare bisogna decidere con cura quale sarà il punto d’atterraggio della propria astronave: costituirà il centro nevralgico della propria colonia e, se si è fortunati, del nuovo ecosistema umano che andrà a prosperare. Perciò dovrà essere posto strategicamente in luoghi ospitali e, al contempo, prossimo alle fonti di materie prime.
Si inizia naturalmente dalla necessità di procacciarsi cibo, sfruttando le poche risorse a disposizione per darsi all’agricoltura, alla caccia e alla pesca. Quindi, casella dopo casella (la peculiarità di Imagine Earth è di non presentare né scacchiere con tessere quadrate né tabelloni esagonali, ma una inedita formazione a triangolo che richiede un pizzico di strategia aggiuntiva riguardo le strutture da affiancare) si dovranno potenziare le infrastrutture già esistenti per assicurare alla colonia il giusto tenore di vita.
Rispetto a tanti altri titoli affini la produzione tedesca pone il proprio accento sul tema ecologista: oltre a sovrintendere la colonia assicurando la sua prosperità dovremo infatti lavorare per mitigare e controbilanciare le emissioni e gli inquinanti che ciascuna attività avviata inevitabilmente comporta.
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Ogni 20 minuti di gioco si potrà fare il punto presenziando al Congresso mondiale e decidendo, attraverso tasse e incentivi, la direzione che bisogna intraprendere per trovare il giusto equilibrio tra progresso tecnologico e prosperità ambientale.
Inquinare come se non ci fosse un domani non è esattamente una scelta lungimirante perché il domani potrebbe sul serio non esserci: in Imagine Earth il cambiamento climatico è l’incognita del gioco più frequente e anche distruttiva, tra improvvisi innalzamenti dei mari, desertificazioni delle aree interne e un aumento delle tempeste più distruttive, che si aggiungono al solito carico di eventi imprevedibili che vanno dalle eruzioni vulcaniche ai terremoti, passando per gli attacchi alieni.
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Chi riuscirà a farsi amiche le altre razze aliene potrà invece dar via a commerci spaziali che, oltre a dare un boost alla propria Borsa valori, amplieranno considerevolmente le risorse a propria disposizione, facilitando il reperimento di quelle più rare.
Imagine Earth è inaspettatamente stratificato e complesso, forse anche troppo, specie se state accarezzando l’idea di installarlo su Switch per poterlo giocare in spiaggia sotto all’ombrellone: l’interfaccia infatti è stata studiata per essere apprezzata su PC, con mouse e tastiera e le numerose iconcine e le tante scritte quasi non si vedono sul piccolo visore del portatile Nintendo. Ma, al netto di questa scarsa leggibilità (riscontrata comunque anche sul TV da salotto) che purtroppo rende poco distinguibili anche le varie infrastrutture, è senz’altro un gestionale riuscito da tenere in considerazione.