Immaginate un film horror sviluppato da liceali sotto acidi e con le idee confuse, in cui le immagini sono volutamente torbide e le quinte cambiano a ogni inquadratura. Ecco, questa più o meno è l’esperienza che Microsoft, nella sua infinita bontà, ha deciso di regalarci con il livello di QUAKE 2 sviluppato da Copilot (o meglio, da Muse, ma la famiglia è quella).

QUAKE 2 descritto a chi non lo ha mai giocato
Come sia venuto in mente ai ragazzi al lavoro sull’AI di Redmond di utilizzare un mostro sacro come lo sparatutto in prima persona di Id Software per i loro buffi esperimenti a suon di algoritmi pseudo intelligenti è un mistero.
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La mossa, però, di intelligente ha ben poco, considerato il numero di critiche che stanno piovendo sui social su Microsoft e che ci hanno spinti a provare QUAKE 2, convinti che non potesse essere davvero così male.

No, QUAKE 2 realizzato da Muse / Copilot è pure peggio. E non solo per l’immagine perennemente distorta resa tale per consumare il numero minimo di risorse, ma proprio perché si intuisce che è una rielaborazione di questo classico degli anni ’90 realizzato da chi non aveva idea di come fosse l’originale.

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QUAKE e DOOM hanno avuto tantissimi cloni anche da parte di molte startup videoludiche: molte porcherie, qualche bella idea e qua e là forse uno o due titoli in grado di lasciare il segno. In ogni caso si trattava di opere sensate.

Il QUAKE 2 di Copilot è invece il sogno travagliato che si può avere dopo una sbronza colossale, nel quale livelli e nemici cambiano continuamente, senza alcun senso e le stanze si susseguono all’infinito come nei vecchi screensaver pseudo-3D di Windows. Per fortuna è possibile giocarci per pochissimi minuti, dopodiché l’AI vi risputa fuori, invitandovi a iniziare una nuova partita. Invito che sarebbe folle raccogliere…