A Morbegno, comune di 12mila persone in provincia di Sondrio, c’è uno sviluppatore – il suo nome è Gabriele Libera – con la passione per i robot e il basket. Supponiamo dunque che possa essere stata questa la genesi di RoboDunk, titolo disponibile anche su Steam e che è riuscito finora a conquistare pubblico e critica per l’immediatezza del gameplay e l’adrenalina che trasmette. Si sa che con i mech ci si diverte un botto, ma la strategia di questa startup gaming è stata quella di calare sul parquet di gioco un’esperienza divertente, senza strafare. Ma senza nemmeno risparmiarsi su armi, esplosioni e acrobazie che Jordan spostati proprio.
RoboDunk, la recensione
Ci sono varie modalità per affrontare RoboDunk. Dalla modalità infinita, alla campagna fino alle partite online. C’è la possibilità del multiplayer così come di affrontare ogni match in compagnia di un amico, con cui affinare quella sintonia necessaria per sbaragliare gli avversari e andare a canestro.
A livello grafico RoboDunk riesce in un’impresa tutt’altro che facile. Robot che giocano a basket potrebbero suggerire l’impatto devastante dell’acciaio e i movimenti pesanti. Niente di tutto questo: gli spostamenti sono realizzati in stop motion e questo contribuisce a rendere l’esperienza originale, mai a singhiozzo. In una parola: spassosa.
Ogni robot ha una storia e sono 16 in tutto. La campagna vi porterà alla scoperta di una trama che a nostra avviso rappresenta la doratura finale del prodotto. Le partite sono divertenti, con il livello di sfida crescente quando si ha a che fare con l’AI avversaria. Non ci sono troppi comandi e questo rende le cose un pelo più facili: si placca, si passa, si salta e – va da sè – si spara.
Non c’è spazio per l’arbitro sul parquet di gioco. Questo basket va oltre le regole: sono arene in cui per impedire all’avversario di andare a canestro tutto è valido. Avrete notato che non si può tirare: scelta intelligente quella della software house perché per fare ciuf (meglio, BOOOM) bisogna caricare il proprio giocatore quel tanto per saltare in aria e fare un’acrobazia. Il tempismo è tutto, anche perché il campo è piccolo e gli avversari ci saranno addosso in pochi istanti.
In multiplayer RoboDunk è senz’altro un prodotto che farà la gioie delle serate in compagnia. Laser, missili, bombe e un arsenale da paura sono a disposizione per rovinare i sogni avversari (così come i nostri). Nel complesso siamo dunque al cospetto di un titolo indie che spicca per originalità e giocabilità. Non potendo competere con altri titoli più realistici, la software house italiana ha scelto la via migliore. Fare qualcosa di diverso.