Che Natale sarebbe se non si può riunire il parentado attorno a un tabellone su cui sfidarsi a colpi di dadi e carte imprevisto? Nintendo lo sa bene e per questo ha piazzato strategicamente il suo nuovo Super Mario Party Jamboree a ridosso delle prossime festività per riuscire a scalzare dal tavolo imbandito tombole e Monopoli. Ci riuscirà?
Super Mario Party Jamboree, squadra che vince non si cambia?
Ai tempi del Nintendo 64, tra la fine degli anni ’90 e il millennio successivo, usciva un Mario Party l’anno. Si comprende perché la formula, benché simpatica e divertente, si sia presto logorata sotto il peso di una concorrenza tutta interna. Forse anche per questo la Casa di Kyoto, con l’ottavo capitolo, decise di prendersi un po’ di tempo per riformulare i concetti di base.
Da allora l’uscita non è quasi più stata annuale e, dal 2016 in poi, la serie ha perso i numeri che scandivano la progressione fin dal titolo. L’ultimo capitolo prima di Super Mario Party Jamboree è stato Mario Party Superstars (qui la nostra recensione) e risale a tre anni fa.
Super Mario Party Jamboree persegue quanto iniziato da Nintendo negli anni in cui le uscite si sono diradate: anziché riproporre ogni anno la stessa formula invariata, la serie ha via via allargato il proprio panorama, includendo opzioni e declinazioni del medesimo concept utili a velocizzare gli aspetti più farraginosi e indigesti, aumentando al contempo quelli maggiormente ludici e ammiccanti l’azione. Insomma, meno tempi morti nei tiri di dado e più minigame.
Super Mario Party Jamboree da questo punto di vista è una sorta di summa dei molteplici esperimenti visti nelle ultime due decadi proponendo al medesimo tempo opzioni per chi vuole una esperienza più tradizionale col gioco dell’oca secondo Nintendo e chi invece non vede l’ora di radunare un po’ di amici davanti alla televisione con pop-corn e un po’ di birra per poi tener sveglio l’intero condominio con schiamazzi e spintoni indiavolati.
Rispetto ad altre saghe multiplayer Nintendo, come per esempio Splattoon 3 o Mario Kart 8 Deluxe, la serie di Mario Party ha sempre enfatizzato il ruolo giocato dalla fortuna e Super Mario Party Jamboree non fa eccezione tra imprevisti dell’ultimo secondo, dadi “truccati” e ribaltamenti dei tabelloni che ribalteranno pure la graduatoria. In questo modo anche i più piccoli, i nonni e gli zii possono competere ad armi pari con chi videogioca abitualmente. Volendo però è possibile assottigliare l’alea dell’imprevisto ricorrendo a opzioni ad hoc.
Che Super Mario Party Jamboree intenda spaziare dai neofiti ai giocatori più vissuti lo si intuisce dalla presenza di alcuni minigame decisamente più sviluppati del solito, come la corsa in groppa agli Yoshi che di fatto prende di peso un livello che avremmo potuto trovare in Super Mario Galaxy 2 e chiede ai contendenti di vedersela con piattaforme, ostacoli, un buon numero di nemici da schivare e mele da agguantare al volo per ottenere preziosi boost.
Molto simpatiche anche le due declinazioni del medesimo concetto: Bowserathlon e Squadra anti-Bowser nelle quali giocatori in locale e online devono collaborare oppure fronteggiarsi dovendo anche far fronte a un re dei Koopa di dimensioni ciclopiche.
Insomma, le modalità non mancano, i minigames (ben 110) neppure. Alcuni poi fanno largo uso dei giroscopi interni ai Joy Con come ai tempi del Wii per aumentare la dimensione caciarona della sfida. Caratteristiche che fanno di Super Mario Party Jamboree uno dei capitoli più completi ma soprattutto versatili della serie, in grado di accontentare una vasta gamma di gamer.