C’è davvero tutto ciò che gli amanti degli JRPG amano in questo Terra Memoria: una deliziosa pixel art dai colori pastello, battaglie a turni, party di eroi, poteri elementali, un buon numero di battute maliziose e divertenti, città da visitare e dungeons da esplorare. Con una particolarità: a dispetto delle apparenze, Terra Memoria non è affatto nipponico ma francesissimo, realizzato con tanto amore dalla startup d’Oltralpe La Mourtade. Riuscirà allora a rifarsi ai grandi esponenti del genere senza scimmiottarli eccessivamente?
Recensione di Terra Memoria
Terra Memoria è, come si potrebbe immaginare, una letterina d’amore al genere, a volte eccessivamente derivativa (le antiche macchine da guerra che si sono misteriosamente risvegliate rimandano ai Guardiani di The Legend of Zelda – Breath of the Wild, mentre i cristalli al centro dello sviluppo del mondo si rifanno ai Final Fantasy), anche se abbiamo apprezzato il fatto che, qua e là, il carattere originario dell’opera d’Oltralpe si palesi in modo un po’ più prepotente, desideroso di dire la sua.
Per esempio, accanto ai soliti combattimenti (non casuali: i nemici sono rappresentati sulle mappe a stregua di fiammelle che ci inseguiranno per brevi tratti) il titolo fin dalle prime battute fa capire che dà massima attenzione alle sequenze in cui si campeggia e si… cucina.
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Proprio come nel divertente manga Dungeon Food di Ryoko Kui e recentemente approdato su Netflix come anime, anche in Terra Memoria, una buona dieta variegata si rivelerà essenziale per procedere nell’avventura, anche perché certe ricette aumentano permanentemente le statistiche dei personaggi.
Per il resto, le battaglie di Terra Memoria buttano casualmente in campo tre dei membri del proprio party (con altri tre impegnati in qualità di personaggi di supporto) e si fondano sui classici equilibri dei danni elementali (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Elettricità e Cristallo) in perfetto stile Pokémon.
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La mancanza dell’italiano un po’ si fa sentire, ma in compenso Terra Memoria ha un comparto audiovisivo a dir poco delizioso che potrebbe comunque invogliare il giocatore a proseguire anche se gli dovesse sfuggire il senso della trama e delle numerose battute comiche che i personaggi si rimpallano di continuo. Le side quest tendono un po’ a ripetersi e il titolo se si escludono le fasi culinarie non si sforza davvero mai di offrire una ricetta alternativa rispetto a quella degli JRPG anni ’90. Ma tutto sommato funziona.
