Come Twilight Princess, anche The Legend of Zelda – Breath of the Wild uscì a cavallo di due console, costituendo un piccolo prodigio tecnico per il Wii U che riuscì, seppur con qualche tentennamento, a muovere un mondo di gioco enorme. Con l’approdo della versione per Switch 2 siamo perciò alla terza versione in soli otto anni. Nintendo non starà esagerando?
Due Zelda per Switch 2 da giocare… col cellulare?
Difficile trovare un valido motivo per tornare in una Hyrule che ormai avevamo esplorato in ogni anfratto, messa sotto sopra ancora poco tempo fa in The Legend of Zelda – Breath of the Wild (qui la nostra recensione). E anche queste riedizioni, lo dobbiamo ammettere, ci hanno lasciato abbastanza tiepidi. Soprattutto per il costo. Ottanta euro per un titolo del 2017, benché ora possa godere del supporto dell’HDR che incendia albe e tramonti, è oggettivamente una cifra sproporzionata.

In caso abbiate già i due giochi, trasferendo l’account da una console all’altra sarà comunque possibile ottenere l’upgrade della Nintendo Switch 2 Edition spendendo 9,99 euro per ciascun gioco. E forse restano comunque troppi. Il solo modo per non spendere una lira è possedere già The Legend of Zelda: Breath of the Wild / The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom per Nintendo Switch (dunque la versione Wii U non conta) e avere un’iscrizione attiva a Nintendo Switch Online + Pacchetto aggiuntivo (individuale o familiare).

Intendiamoci, se non avete mai giocato agli originali, vanno assolutamente recuperati, anche se non al prezzo intero: investire 160 euro in un titolo del ’17 e in uno del ’23 sarebbe uno schiaffo alla sensatezza. Meglio attendere qualche promozione che riduca fortemente il prezzo anche se, è noto, i videogiochi editi da Nintendo faticano a scendere di listino.

Se avete giocato agli originali, il solo motivo per cui può valere la pena riviverli su Switch 2 (nel caso in cui non si possegga un abbonamento online che vi spalanchi le porte del reame di Hyrule senza pagare il costo del viaggio, s’intende) è la nuova funzione Zelda Note, scaricabile all’interno della Nintendo Switch App per dispositivi smart (noi la abbiamo installata su di un tablet per poter godere di uno schermo maggiore).
Leggi anche: Mario Kart World, la recensione del racing game che fa sprintare Switch 2 fin dalla partenza
Si tratta di uno strumento che, se utilizzato a trama da completare, rischia di rovinarvi per intero l’esperienza di gioco che consiste nel perdersi per i boschi, le distese innevate, i deserti infuocati, le oscure grotte o le isole volanti di Hyrule. Viceversa, se ormai come noi conoscete il regno della principessa Zelda a menadito ma nonostante ciò non sapete più dove sbattere la testa nella ricerca dell’ultimo sacrario / Korogu / Rospo scintillante, allora l’app è ciò che fa per voi, dato che porta nel Terzo millennio le classiche guide cartacee, installando di fatto un Google Maps all’interno del gioco.

L’opzione più interessante è infatti la Naviguida che vi guiderà passo-passo verso l’obiettivo che avete impostato, scegliendolo direttamente dalla mappa che comparirà sul device. Certo, la voce “da navigatore” ammazza l’immedesimazione, perciò sarebbe stato preferibile trovare qualche opzione più simpatica (magari recuperando proprio gli “ehiiiiii” e gli “halloooooo!?” della fatina di Zelda – Ocarina of Time), ma l’utilità è indubbia.

Simpatica anche la Scatola oggetti QR che permette di digitalizzare alcuni items ed eventualmente trasferirli da un gioco all’altro. Ma i fan ameranno soprattutto la feature Ricordi vocali che di fatto ci ha spinto a ri-visitare per la milionesima volta una buona parte di Hyrule per saperne di più sul conto della principessa Zelda e, in Tears of the Kingdom, dei comprimari principali. Proprio in quest’ultimo l’immenso sottosuolo e alcune isole volanti sono posti che appariranno ora a un po’ meno vuoti, con queste nuove memorie audio da rintracciare.

Arriviamo così alla domanda delle domande: Zelda – Breath of the Wild e Tears of the Kingdom meritano di essere acquistati su Nintendo Switch 2? Dipende. Se li avete già platinati altrove, lasciate perdere: Hyrule era già magnifica anche senza HDR, supporto al 4K e frame rate inchiodato sui 60fps. Difficilmente ci sentiremmo in pace con noi stessi consigliandovi l’ulteriore investimento di 20 euro (il costo complessivo). Se non li avete mai giocati, sono due capolavori che non possono mancare nella ludoteca di un videogiocatore che voglia definirsi tale. Ma quel prezzo (180 euro per entrambi) è fuori luogo. Se avete l’abbonamento a Nintendo Switch Online + Pacchetto aggiuntivo, non potevate invece sperare in un regalo migliore dalla Casa di Kyoto.