Un saggio di educazione civica digitale pensato per genitori e adulti con ridotte competenze digitali. Consigli pratici perché i minori diventino fruitori consapevoli di internet, sapendone riconoscere le opportunità, evitandone i rischi
Un libro è davvero bello quando è utile, fornendo ai lettori conoscenze e strumenti, senza eccessivi sforzi. “Nasci, cresci e posta” scritto da Simone Cosimi e Alberto Rossetti raggiunge perfettamente gli obiettivi: bello perché godibile, comprensibile, in grado di attivare la curiosità di chi conosce approssimativamente il complesso mondo dei social network. Utile perché fornisce strumenti pratici oggi giorno indispensabili, a genitori e ad adulti, per comprendere e gestire i fenomeni della rete.
In che modo i bambini possono utilizzare i social network?
Il contenuto del libro, con un approccio pragmatico e non censorio, mira a tutelare bambini e adolescenti, fruitori della rete particolarmente fragili.
Come spesso avviene sono le buone domande a generare un percorso conoscitivo virtuoso ed appassionato: in che modo i bambini possono utilizzare i social network? Con quale gradualità di approccio? Andrebbero divietati? I genitori fanno bene a postare immagini ritraenti i propri figli? In definitiva, come crescere un figlio nell’era digitale e con quale grado di supervisione? Da qui sono partiti gli autori con l’obiettivo ambizioso, ma difficile, di supportare le famiglie a proteggere i figli, cercando il punto di equilibrio tra il corretto utilizzo della tecnologia e un anacronistico divieto di utilizzo, tout court.
I rischi dati dalla tecnologia
Un approfondimento su strumenti tecnologici progettati per essere utilizzati con grande facilità sin dalla giovanissima età, al punto da produrre una sorta di immersione permanente tra differenti piattaforme e device, mettendo tuttavia in secondo piano i potenziali rischi, le tracce che lasciano, la vastità dell’amplificazione dei messaggi lanciati, la loro persistenza e le reti sociali che generano. Ci troviamo in un contesto evoluto a velocità impressionante e continuamente proiettato al cambiamento, modificando tutti gli aspetti della società: psicologici e relazionali innanzitutto, ma anche giuridici e linguistici.
Tutto molto bello, utile, ma altrettanto pericoloso per bambini e adolescenti se non adeguatamente formati ed educati: dal cyberbullismo all’ipersuggestione fino alla identificazione pressoché totalizzante con i social. Ma l’educazione, per essere trasmessa, deve venire appresa prima di tutto. Per questo il libro si rivolge a persone che non si possono definire nativi digitali, ma che ormai nel mondo digitale ci si è trovato a vivere completamente, come adulti e genitori.
Il paradosso sullo sfondo
Il libro mira a scardinare un paradosso: genitori che inseguono figli molto più avanti (e furbi) di loro nell’utilizzo delle nuove tecnologie, quegli stessi genitori che invece dovrebbero insegnare un utilizzo consapevole della rete e dei suoi strumenti di fruizione.
“Nasci, cresci e posta” è un’indagine critica volta alla comprensione delle opportunità ma anche delle criticità. Così come nella vita degli adolescenti non tutto è permesso e gli approcci alle esperienze varia ad intensità graduale, così in rete, nella vita così detta “virtuale” (che in realtà sarebbe meglio definire “diversamente reale”), non dovrebbero esistere zone franche non presidiate da adulti, completamente prive di controllo e autogestite dai suoi fruitori inesperti, unitamente ai gestori di piattaforme. Affinché i minori non siano bersagli, ma fruitori consapevoli, che non subiscano la trasformazione digitale passivamente, ma la sappiano controllare e direzionare. Per facilitarsi la vita, che è poi la promessa (a volte tradita) di tutte le tecnologie.