Con Watch 2 Pro Xiaomi si affida infine al sistema operativo Google facendo felici tutti i possessori di smartphone Android. Ma, soprattutto, sfida i device top di gamma. Ecco la nostra prova su strada. Anzi, al polso
Gli smartwatch si sono ormai imposti come i protagonisti delle nostre strenne natalizie, dunque era impensabile non trattarli nella nostra consueta carrellata sui migliori regali hi-tech da fare a Natale. In occasione dell’uscita di Xiaomi Watch 2 Pro, peraltro, il primo modello sta subendo proprio in questi giorni forti ribassamenti di prezzo per via del Black Friday.
Leggi anche: Black Friday, sconti e offerte su notebook, smartphone, videogiochi e console
Ma andiamo invece a vedere cosa ci offre la nuova edizione giunta sul mercato con una novità parecchio attesa e gradita: il passaggio da un sistema operativo proprietario a WearOS di Google che permette (al netto di una minor longevità della batteria) una compatibilità totale con tutti i possessori di smartphone Android. Ma, come vedremo a breve, non è solo l’unica sorpresa portata in dote da Xiaomi Watch 2 Pro, che presenta un prezzo davvero concorrenziale, nonostante sotto la sua scocca pulsi un processore di tutto rispetto.
Tutto su Xiaomi Watch 2 Pro
Due le versioni sugli scaffali, così da soddisfare tutte le tasche. È possibile acquistare la variante Bluetooth da 269 euro mentre per quella con supporto alla connettività LTE via eSIM il costo totale dell’apparecchio sale considerevolmente e dovrete prepararvi a sborsare sui 329 euro. Si tratta comunque di prezzi concorrenziali, se si considera che il rivale diretto, il Galaxy Watch 6 della coreana Samsung, oscilla sui 300 euro. Ma soprattutto si tratta di listini che ci fanno capire che sia possibile sfiorare il top di gamma, spendendo molto meno (per l’Apple Watch di Serie 9 occorre sborsare minio 459 euro).
Anche sul fronte estetico, sono sempre due le versioni disponibili, con cinturino in gomma elasticizzata, di qualità sopra la media rispetto a tanti modelli affini e quello più tradizionale, in pelle color cuoio e cassa argentata. In entrambi i casi è comunque un prodotto da uomo, viste le dimensioni (cassa tonda da 46 millimetri sulla quale campeggia un ampio pannello AMOLED da 1,43″ con risoluzione 466 x 466 pixel e densità di pixel pari a 326 ppi). Volendo è inoltre possibile personalizzare lo smartwatch ricorrendo a colorazioni stravaganti (l’orologio, date le dimensioni, è già abbastanza appariscente, ma questi sono naturalmente gusti soggettivi) e per quelle vi rimandiamo al sito del costruttore.
Leggi anche: Guida ai regali di Natale hi-tech per smart working e tempo libero
Il cuore di Xiaomi Watch 2 Pro
Venendo invece alla parte che più ci alletta, ovvero quella delle specifiche tecniche, sarete felici di sapere che a muovere il tutto è il processore Snapdragon W5+ Gen1 di Qualcomm, che rappresenta lo stato dell’arte dei SoC per orologi smart, su carta più potente dello Snapdragon W5 Gen1 (o Qualcomm Wear 5100) implementato da Google sul Pixel Watch 2 e in grado di rivaleggiare l’Exynos W930 di Galaxy Watch 6. Troviamo poi 2 GB di RAM e una memoria interna da 32 GB: sulla seconda nulla da dire, sulla prima invece alcuni caricamenti di troppo quando si passa da una schermata all’altra ci hanno instillato il dubbio che quei due giga possano non essere sufficienti a veicolare tutte le informazioni connesse ai numerosi sensori presenti (ne parleremo a breve). O che il sistema operativo, al suo debutto su Xiaomi, debba essere ancora ottimizzato: in questo caso ci auguriamo l’arrivo di patch tempestive.
Leggi anche: Natale, idee regalo per veri gamer
Un altro aspetto che lascia interdetti è la durata dell’autonomia: difficilmente supererà le 48 ore, anche sollecitandolo pochissimo la batteria deve essere ricaricata con frequenza (abbiamo pure provato a lasciarlo nel cassetto e ha comunque raggiunto il 20% prima dello scoccare del terzo giorno). Aspetto, questo, che costringe a portare con sé il caricabatterie anche nei week-end fuori porta e soprattutto che inficia la lettura dei parametri del sonno in modo costante, dato che le ricariche sono a dir poco frequenti (in quel caso l’unica soluzione è metterlo sotto carica un paio d’ore prima di dormire, ma non sempre è possibile).
Ma questi sono gli unici nei di una produzione pressoché perfetta e, come detto e ripetuto, caratterizzata da un prezzo e da specifiche tecniche davvero invitanti. Oltre alle funzioni tipiche di Google e alla possibilità di pagare attraverso il device, Xiaomi Watch 2 Pro presenta diverse opzioni non troppo comuni su tutti gli smartwatch che permettono di tenere sott’occhio una infinità di parametri, come per esempio quello per il ciclo mestruale e la rilevazione della temperatura corporea, avvalorata nei nostri test dall’uso contestuale di termometri tradizionali. Immancabile naturalmente oltre al già citato tracking del sonno, la possibilità di rilevare la frequenza cardiaca, l’indice di massa corporea tramite impedenzometria e il livello di ossigenazione del sangue. Insomma, un prodotto che ben calza alle esigenze di sportivi agonistici.
Come detto, il device presenta alcuni piccoli nei, molti dei quali però risolvibili con un aggiornamento di sistema che confidiamo arrivi quanto prima. In generale, però, abbiamo per le mani (anzi, al polso) un ottimo smartwatch, capace di competere sia con gli altri prodotti con caratteristiche affine per il prezzo concorrenziale, sia con quelli di fascia superiore per via del processore (che al momento resta ancora imbrigliato dalla necessità di alcune ottimizzazioni senza poter esprimere le sue vere potenzialità). Un prodotto su cui puntare per i vostri regali di Natale: farete un figurone.