Questo comporta problemi di:
Facendo riferimento a Rosati, possiamo affermare che l’antidoto a questa frammentazione – che porta da un lato danni di immagine e perdita di tempo e soldi per il brand, dall’altro frustrazione per l’utente – è mettere ordine nel caos costruendo una struttura di relazioni.
Fino a pochi decenni fa l’organizzazione della conoscenza era strutturata su due capisaldi: il primo è la catalogazione, ovvero l’assegnazione di metadati per ritrovare le risorse, il secondo è l’archivio, il luogo stesso dove poter reperire l’informazione.
Ma col digitale, come si fa ad assicurare tutto ciò? La cosa migliore, secondo noi, è disporre di un DAM Intelligente perché il suo motore semantico, che si basa su potenti algoritmi di Machine Learning, riesce a comprendere e classificare con metadati i contenuti caricati sulla piattaforma. Ci troviamo, quindi, ad avere un archivio in cloud dove tutti gli asset aziendali sono strutturati con tag identificative delle loro caratteristiche editoriali.
In questo modo poter recuperare il desiderato è semplice: il motore di ricerca del DAM Intelligente va a “frugare” non solo all’interno dell’archivio DAM ma anche nei canali front end del brand e dopo aver processato milioni di dati in millesimi di secondi, restituisce le informazioni con un ranking in ordine di pertinenza.
E dove c’è un’organizzazione chiara, viene veicolata un’informazione chiara.
Di certo non si fermano qui i vantaggi di disporre di un simile tool. L’operazione di strutturazione compiuta dagli algoritmi AI favorisce la “content atomization”. Cosa si intende con questo termine? Noi siamo abituati a considerare il contenuto come un unico blocco, in realtà è costituito da tante parti di senso (un po’ come i mattoncini Lego) che relazionate insieme danno vita a un senso, a un contesto e infine a conoscenza.
Ryan Skinner e Nick Barber di Forrester nel report “Omnichannel strategies demand a new content approach”, parlano di tre unità architettoniche per strutturare la logica del contenuto:
Grazie al lavoro compiuto dall’AI, i contenuti si fanno facilmente riutilizzabili e modulari e i software o i team di marketing possono manipolarli in modo da soddisfare le esigenze dei clienti secondo il canale scelto, dando vita a esperienze personalizzate su misura.
Forrester ha indicato tra i 20 DAM migliori al mondo THRON, che è un DAM SaaS made in Italy. Questo strumento consente, infatti, di ottenere il controllo completo del ciclo di vita dei contenuti: lo rende possibile perché tagga e organizza in modo sensato gli asset aziendali, abbattendo le duplicazioni e i silos di dati.
L’aver centralizzato tutto su un’unica piattaforma consente, oltre a recuperare e riusare i contenuti (e ad estrarre dati sugli interessi degli utenti grazie alla Content Intelligence), di garantire la coerenza del marchio. Ad essere distribuita sui canali, infatti, è un’unica versione del contenuto che viene adattata automaticamente ai vari canali.