Ex amministratore delegato di Olidata, lo scorso dicembre è stata nominata tra le Inspiring Fifty Italiane. Ora è capolista della circoscrizione Isole per Movimento 5 Stelle. La nostra intervista
Nuorese, laureata in Scienze dell’Informazione e in Informatica all’Università di Pisa, Alessandra Todde (qui la pagina Facebook della candidata) è una delle cinque donne capolista per il Movimento 5 Stelle alle Europee del prossimo 26 maggio. Fino all’avvio di questa campagna elettorale è stata amministratore delegato di Olidata. «In questo momento», ci ha spiegato la Todde, «ho rimesso le deleghe al Consiglio per affrontare con coerenza, tenacia ed impegno la campagna elettorale». Lo scorso dicembre è stata nominata tra le Inspiring Fifty Italiane: un riconoscimento tributato alle cinquanta donne italiane considerate più influenti nel mondo della tecnologia. Per questo motivo, StartupItalia ha voluto intervistarla sulla sua agenda europea per ciò che riguarda i temi che più ci interessano: innovazione, startup, occupazione giovanile e green economy.
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L’intervista ad Alessandra Todde
StartupItalia: Cosa propone di fare, in Europa, per avvantaggiare l’ecosistema delle startup e per agevolare l’iniziativa imprenditoriale privata, soprattutto in campo giovanile?
Alessandra Todde: Il MoVimento 5 Stelle al governo sta dimostrando grande sensibilità per la trasformazione digitale e l’innovazione. Il Fondo Nazionale Innovazione, ad esempio, con investimenti fino a 2 miliardi per finanziare i progetti dei nostri giovani ha proprio lo scopo di sostenere e accelerare lo sviluppo dell’ecosistema delle start up in Italia. È importante che i fondi europei siano utilizzati in coerenza con queste iniziative nazionali, in modo da poterne potenziare l’effetto. È fondamentale poi dare maggiore supporto a chi vuole fare impresa, attraverso un’informazione completa e un supporto progettuale ben strutturato per l’utilizzo dei fondi europei. Purtroppo succede che molti fondi non vengano utilizzati perché i potenziali fruitori non hanno gli strumenti necessari per trasformare un’idea in un progetto finanziabile.
StartupItalia: Avete iniziative per stimolare il sistema di credito o rendere maggiormente accessibile la tutela di marchi e brevetti?
Alessandra Todde: È importante creare una cerniera tra l’utilizzo dei fondi e l’accesso al credito, ossia uno dei maggiori problemi del ‘fare impresa’ oggi in Italia. Ciò è possibile promuovendo anche iniziative che possano privilegiare nuovi modelli, come il ‘fintech’, il ‘peer to peer’, il crowdfunding ed il microcredito. Dobbiamo riportare la difesa della proprietà intellettuale alla base del dibattito europeo, per questo il tema in questione fa parte di uno dei 10 punti del nostro programma, come concetto più ampio di difesa del Made in Italy. Stando agli ultimi dati, ci sono 100 miliardi di falso Made in Italy nel mondo: riappropriarsi di almeno un pezzo di questo mercato significa dare ossigeno ad iniziative sane.
StartupItalia: Lavoro e politiche sociali. L’Ue registra un totale di 3,3 milioni di disoccupati nella fascia 15-24 anni e 5,5 milioni di Neet, con un tasso di disoccupazione giovanile al 15%: quali sono le vostre proposte per combattere questo fenomeno?
Alessandra Todde: La prima proposta è legata all’estensione del salario minimo a tutti i paesi dell’Unione. Se non si contrastano le politiche di dumping sulla pelle dei lavoratori o le delocalizzazioni di comodo, non sarà possibile confrontarsi ad armi pari. È importante inoltre puntare in modo deciso su investimenti per infrastrutture tecnologiche che possano portare l’Italia ad essere competitiva nell’ambito dei nuovi modelli di sviluppo, facendo leva su Blockchain, Intelligenza Artificiale e ‘Internet delle cose’. È così che vogliamo trasformare le nostre città e le nostre economie locali.
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StartupItalia: Green economy: siamo all’alba di una nuova era. C’è l’esigenza di riconvertire la produzione industriale senza danneggiare l’economia già precaria del Vecchio Continente e senza infierire sull’occupazione. Qual è la vostra ricetta per affrontare la transizione?
Alessandra Todde: L’industria tradizionale deve innovarsi attraverso i programmi di digitalizzazione – come gli incentivi legati al programma ‘Industry 4.0’ –, altrimenti la sua competitività continuerà a diminuire. Inoltre, il nostro programma prevede incentivi alle aziende che intendono mettere in atto politiche anti-inquinamento, in modo da supportare una transizione industriale sostenibile. La chiave però risiede nell’economia circolare: dobbiamo puntare su iniziative che abbiano alla base il riciclo della plastica o l’utilizzo di materiali di scarto per nuove tipologie di prodotti, oltre che supportare la mobilità elettrica e il passaggio delle città in contesti di Smart Cities. Tutto ciò rappresenta un’opportunità concreta per migliorare il nostro Paese e il nostro continente, puntando su crescita e riqualificazione professionale.