Seed funding importante per la startup che cavalca in modo intelligente la direttiva Ue “open banking”
Maxiround di finanziamento per Yapily, piattaforma fintech che sviluppa Api per le imprese che desiderano connettersi alle banche e alle funzionalità offerte dalle nuove direttive comunitarie sulla finanza: 5,4 milioni di dollari di seed funding da parte di HV Holtzbrinck Ventures e LocalGlobe. Soldi che serviranno ad accelerare lo sviluppo della piattaforma che, appunto, fornisce una soluzione chiavi in mano per altri soggetti che operano nella finanza digitale e imprese che vogliano connettersi alle banche retail.
Che cos’è Yapily
Yapily è nata proprio dalle opportunità create dalla rivoluzione “open banking” legata alla Payment Service Directive 2, approvata nel 2015 e applicata dagli anni seguenti, secondo la quale, fra le altre cose, tutti gli istituti creditizi dell’Unione Europea devono permettere agli utenti di condividere i propri dati finanziari con terze parti. Per farlo, cioè per far parlare app piattaforme e banche, ci vogliono le “application programming interface”, le Api che consentono – alla pari che in qualsiasi altro settore, basti pensare alle soluzioni sviluppate nel contesto dei social network – ad ecosistemi diversi di parlarsi.
La società offre dunque ai fornitori di servizi un modo per recuperare i dati finanziari ed effettuare pagamenti in maniera sicura, collegandosi direttamente a tutte le Open Banking Api delle banche retail. Tra i clienti Yapily conta ditte di accounting software, società nello spazio dei pagamenti, crypto-borsellini, applicazioni per la gestione finanziaria e società di e-commerce. Usando Yapily, un’azienda può comunicare con tutte le banche che offrono Open Banking Api con una sola connessione, anziché gestire connessioni con ogni banca individualmente.
Una rivoluzione paragonabile a quella telco
Il fondatore e Ceo è Stefano Vaccino. A suo avviso questa rivoluzione è paragonabile a quanto è successo nel settore delle telecomunicazioni quando aziende come Skype hanno permesso ai servizi di chiamata vocale via IP di disintermediare i colossi della telecomunicazione smantellando e rivoluzionando quel business: “Ho deciso di creare Yapily non appena ho sentito parlare di Open Banking e mi sono reso conto dell’impatto sociale che avrebbe avuto – ha spiegato – Yapily abbatte le barriere tecnologiche e permette alle società di innovare e beneficiare di questa rivoluzione rendendo possibile ai consumatori di condividere le loro informazioni in pochi millisecondi tramite le Api, facilitiamo l’innovazione”.
Non solo: per Vaccino “con questa tecnologia sarà possibile approvare un mutuo o un prestito in pochi secondi. Abbattere il costo delle transazioni elettroniche dell’1-2%, un risparmio che può essere trasferito al consumatore. Si tratta di una grande opportunità per aiutare le persone ad avere una migliore visibilità e gestione delle proprie finanze anche avvertendoli se si stanno imbarcando in comportamenti a rischio finanziario, aiutando quindi a risolvere il problema di esclusione finanziaria”.
“Siamo all’inizio di una trasformazione senza precedenti nel mondo bancario e ciò creerà un’enorme opportunità d’innovazione in tutto il mondo – hanno aggiunto Remus Brett, partner di LocalGlobe e Barbod Namini, partner di HV Holtzbrinck Ventures – siamo incredibilmente entusiasti di ciò che Yapily offre e pensiamo che il suo approccio tecnologico possa offrire una soluzione rivoluzionaria per le aziende e, in definitiva, per il consumatore finale”.
Le prospettive entro l’anno
Yapily è attualmente collegata tramite Api a 35 delle più grandi banche europee, sia per il recupero di dati che per effettuare pagamenti. Ciò equivale a 250 milioni di potenziali conti bancari. Entro la fine dell’anno, però, la società stima di poter essere collegata a ben 536 istituti. I fondi raccolti in questo round di finanziamento aiuteranno la startup a espandere il proprio team tecnologico e far crescere il team di vendite per far fronte all’incredibile domanda.
Il punto è che entro la metà di settembre più di cinquemila banche del Vecchio Continente dovranno disporre di Api in linea con la direttiva e anche nel resto del mondo (Australia, Sinfapore, Giappone, Canada e altrove) ci si sta muovendo verso l’apertura dei sistemi bancari.