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L’anello di congiunzione tra PSD2, open banking e i nuovi scenari dettati dalle onnipresenti API. Un incubatore nato in Puglia per dare risposte nuove in uno scenario in cui la risorsa più preziosa sono le nuove idee e le nuove soluzioni
L’open banking è un nuovo paradigma legato concettualmente alla PSD2 da un lato e alle Open Api dall’altro, con la nuova normativa che spinge le banche ad aprirsi a terze parti (in termini di dati e soluzioni) e le Open Api che forniscono la tecnologia per farlo. La combinazione di questi due fattori è dirompente e gli effetti cominceranno ad essere evidenti già nel secondo semestre 2019. Il risultato sarà un proliferare di nuovi servizi e soluzioni per i clienti, mentre per le banche la sfida sarà quella di andare oltre l’adeguamento alla normativa della propria infrastruttura, per cercare di sviluppare nuove soluzioni sfruttando possibili sinergie con partner e startup FinTech.
Nel nuovo ecosistema finanziario emergerà sempre più la necessità di una nuova aggregazione di servizi e una rivalutazione, sia da parte delle banche che degli attori del FinTech, della propria strategia di innovazione e servizio ai clienti. Non a caso nel corso dell’ultimo WFTR 2019 (World Fintech Report) è stato coniato il termine Open X per indicare un nuovo mercato integrato, con ruoli specializzati per ogni player, che consente uno scambio continuo di dati e servizi: migliorando l’esperienza del cliente e accelerando l’innovazione di prodotto.
Tra le realtà che dimostrano di aver compreso appieno le potenzialità e il valore di questi nuovi modelli, troviamo sicuramente Auriga che si muove proprio in questa direzione, facilitando il dialogo tra i nuovi attori, con software e soluzioni tecnologiche per l’industria bancaria e dei pagamenti sempre più avanzati. Non è un caso che un’azienda leader nel mercato delle soluzioni software per la banca omnicanale come Auriga abbia creato un proprio incubatore di startup, con sede a Bari.
IC406: l’incubatore di Auriga
“L’innovazione è da sempre nel DNA di Auriga. Crediamo in un modello, ormai imprescindibile, come l’Open Innovation. Per questo, abbiamo deciso di renderlo parte integrante del nostro business: dando vita ad un nostro incubatore, IC406, per entrare in contatto con idee e competenze provenienti dall’esterno, anche da ambiti molto diversi” spiega Antonella Comes, Chief Marketing Officer di Auriga e responsabile del progetto IC406.
L’incubatore si propone come un vero e proprio innovation camp: affiancando aspiranti imprenditori nel loro percorso di crescita e di consolidamento, con la mission di sostenerli nello sviluppo di idee innovative nel campo del digital business. IC406 si rivolge a studenti, laureati, ricercatori, professionisti, giovani imprese e PMI innovative offrendo loro un programma di incubazione di 24 settimane, durante le quali i team selezionati affronteranno un percorso di tutoring e mentoring e si avvarranno di un consolidato network di relazioni con l’industria.
“Con sede a Bari, dove Auriga ha sempre avuto il suo quartier generale, IC406 è una grande opportunità per tutti, dove i talenti possono trovare l’occasione di trasformare la propria idea in impresa: e dove essere contaminati da quello slancio, da quella creatività e spinta innovatrice che è la linfa vitale della crescita stessa”, conclude Comes.