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Con la Legge di bilancio 2019 è ancora più conveniente investire in startup innovative. Ecco una rapida guida alle agevolazioni fiscali previste
Gli incentivi all’investimento in startup Innovative hanno visto una importante evoluzione. La misura originaria, dopo qualche anno, è stata resa più interessante nella grandezza e uniformata con riferimento a startup Innovative, Startup a Vocazione Sociale e startup in ambito energetico, e ora, con la Legge di Bilancio 2019, trova un ulteriore ancor più interessante innalzamento diventando pari al 40% dell’investimento stesso e addirittura al 50% in caso di acquisizione dell’intero capitale sociale.
Quali sono le agevolazioni fiscali
Le agevolazioni fiscali, ricordiamo, spettano ai soggetti passivi ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta sul reddito delle società che effettuano investimenti nel capitale di rischio delle summenzionate startup, anche per il tramite organismi di investimento collettivo del risparmio o altre società di capitali che investono prevalentemente in startup innovative.
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Così si sono evolute le misure dei benefici:
- per gli anni dal 2013 al 2016 le agevolazioni fiscali, sotto forma di detrazione ai fini IRPEF per le persone fisiche, era previsto nella misura del 19% in caso di investimenti in startup Innovative e 25% in caso di investimento in Start Up a Vocazione Sociale e Start Up in ambito Energetico, fino a un investimento annuo massimo di 500.000 euro e sotto forma di deduzione dal reddito ai fini IRES, per le società, nella misura del 20% in caso di investimenti in Start Up Innovative e 27% in caso di investimento in startup a Vocazione Sociale e startup in ambito Energetico, fino a un investimento annuo massimo di euro 1.800.000, con l’obbligo di mantenere l’investimento per almeno due anni;
- per gli anni 2017 e 2018, la misura del beneficio diventa pari al 30% sia in termini di detrazione ai fini IRPEF per le persone fisiche, fino ad un investimento annuo massimo di 1.000.000 euro, sia in termini di deduzione dal reddito ai fine IRES per le società, fino ad un investimento massimo annuo di euro 1.800.000. la misura viene uniformata con riferimento a tutte le tipologie di Start Up oggetto di investimento (Innovative, a Vocazione Sociale e in ambito Energetico). L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni;
- per l’anno 2019, con l’art. 1 comma 2018 Legge n. 145 del 30 dicembre 2018 – cosiddetta “Legge Finanziaria” 2019 – la misura viene innalzata al 40% dell’investimento e al 50% in caso di acquisizione dell’intero capitale sociale, con i limiti massimi di investimento di euro 1.000.000 per le persone fisiche e di euro 1.800.000 per le società. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni.
Affinché si possa applicare l’agevolazione, la startup oggetto di investimento non deve ricevere investimenti in misura superiore a 15 milioni di euro complessivi.
Non è superfluo ricordare che la disciplina delle agevolazioni fiscali in oggetto risponde ad una logica di sostegno alle start up attraverso la partecipazione al capitale di rischio non a scopo meramente speculativo, che impone l’obbligo di mantenimento dello stesso, a pena di restituzione del beneficio unitamente agli interessi legali, per almeno 3 anni, senza che si verifichi una delle cause di decadenza:
- cessione anche parziale, a titolo oneroso, delle partecipazioni di cui ai conferimenti agevolati (Non determinano la decadenza dall’agevolazione i trasferimenti a titolo gratuito, a causa di morte o in dipendenza di operazioni straordinari);
- riduzione del capitale o ripartizione di riserve o altri fondi costituiti con i sovrapprezzi delle azioni o quote delle start up innovative o delle società che investono prevalentemente in start up innovative;
- recesso/esclusione degli investitori;
- perdita di uno dei requisiti identificativi dell’impresa quale start up innovativa.
E non si dimentichi che l’investimento ammesso all’agevolazione è unicamente quello a titolo di capitale sociale e di sovrapprezzo e a nessun altro titolo.