Giunto alla sua 14a edizione, il Global Gender Gap Report 2020 mette a confronto 153 paesi sui loro progressi verso la parità di genere. Quattro i parametri considerati: partecipazione economica e opportunità, livello di istruzione, salute e responsabilizzazione politica
Il World Economic Forum ha appena diramato una ricerca che riguarda la parità di genere a livello di salute, istruzione, di possibilità di carriera e parità di stipendio. Le notizie non sono buone: non saremo noi (e probabilmente nemmeno i nostri figli) a poter festeggiare il superamento del gender gap. Mancano infatti complessivamente più di 100 anni al suo raggiungimento. Potete scaricare qui il rapporto.
Perchè è importante superare il gender gap
La parità di genere ha una fondamentale influenza sulla prosperità delle economie e delle società. Far crescere e stimolare lo sviluppo di oltre la metà dei talenti disponibili nel mondo ha un impatto enorme sulla crescita, la competitività e la disponibilità futura delle economie e delle imprese in tutto il mondo. Lo studio mette a disposizione classifiche tra diversi Paesi per confrontare la sitazione nel mondo. Servono per creare consapevolezza globale e sulle opportunità che emergono quando vengono intraprese azioni per ridurle.
Rappresentazione politica in aumento, ma è abbastanza?
Giunto alla sua 14a edizione, il Global Gender Gap Report 2020 mette a confronto 153 paesi sui loro progressi verso la parità di genere. Quattro i parametr considerati: partecipazione economica e opportunità, livello di istruzione, salute e responsabilizzazione politica. Inoltre, il rapporto di quest’anno esamina le prospettive del divario di genere nelle professioni del futuro.
Nel complesso il quadro è ricco di spunti differenti: la ricerca della parità di genere è migliorata, anche se è indubbiamente cresciuta la rappresentanza politica è interessante vedere che sia proprio questo il punto in cui le differenze di fanno sentire di più. All’altra estremità della scala, si prevede che occorreranno solo 12 anni per raggiungere la parità di genere nell’istruzione.
Analizzando i fatti e le cifre, ci vorranno 95 anni per colmare il divario di genere nella rappresentanza politica, con le donne nel 2019 che detengono il 25,2% dei seggi parlamentari e il 21,2% delle posizioni ministeriali.
La parità di genere sul mondo del lavoro avverrà tra 257 anni
La situazione risulta ancora più drammatica se si guarda al mercato del lavoro. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro si è arrestata e le disparità finanziarie sono in aumento. A livello globale, la tendenza è verso un peggioramento della situazione nelle economie emergenti e in via di sviluppo, che compensa quanto si è realizzato nei paesi dell’OCSE.
Sebbene il livello di istruzione, la salute e la sopravvivenza siano molto più vicini alla parità (rispettivamente 96,1% e 95,7%), un importante motivo di preoccupazione è legato alle opportunità economiche. Questa è l’unica dimensione in cui il progresso è regredito. Qui, le cifre sono preoccupanti, e ci dicono che la parità si raggiungerà solo tra 257 anni
Il rapporto evidenzia tre ragioni principali per questo: ci sono più donne che lavorano in ruoli che potranno presto essere automatizzati; non abbastanza donne stanno entrando in professioni in cui la crescita dei salari è la più pronunciata in particolare professioni ad alto contenuto tecnoligico e inoltre le donne affrontano il problema perenne della difficoltà di accesso al capitale.
Poca rappresentanza femminile nei ruoli emergenti
Guardando al futuro, il rapporto rivela che la più grande sfida che impedisce di colmare il divario economico di genere è la sottorappresentanza femminile nei ruoli emergenti. Nel cloud computing, solo il 12% dei professionisti sono donne. Analogamente, in settori come ingegneria, dati e intelligenza artificiale, i numeri sono rispettivamente del 15% e del 26%.
La sfida è offrire alle donne le giuste competenze e programmi di riqualificazione raggiungere ruoli apicali in questi settori.
L’esempio Islandese
Il primo paese per parità di genere è rimasto l’Islanda (per l’undicesimo anno consecutivo). I paesi maggiormente migliorati sono Albania, Etiopia, Mali, Messico e Spagna. Dei 149 paesi classificati, 101 hanno migliorato i loro punteggi sull’indice 2019.
Altre 48 hanno visto le loro prestazioni invariate.
Un totale di 35 paesi hanno raggiunto la parità di genere nell’istruzione.
Nell’assistenza sanitaria, 48 paesi hanno raggiunto la quasi parità e 71 hanno colmato almeno il 97% del divario.
Aree di miglioramento
Negli ultimi 50 anni, 85 stati non hanno avuto capo di stato femminile.
In termini di partecipazione economica, per colmare il divario tra i sessi occorreranno 257 anni (rispetto ai 202 anni del rapporto 2019).
A livello globale, solo il 55% delle donne (di età compresa tra i 15 e i 64 anni) è impegnato nel mercato del lavoro rispetto al 78% degli uomini.
Vi sono 72 paesi in cui alle donne è vietato aprire conti bancari o ottenere credito.
Non esiste un paese in cui gli uomini trascorrono la stessa quantità di lavoro non retribuito delle donne. Nei paesi in cui il rapporto è più basso, è ancora 2: 1.