Il premier Conte: “L’emergenza continua. Ora è il momento di compiere un passo in più, quello più importante”. Chiusi tutti i negozi non essenziali
Nuova conferenza stampa serale del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La terza in cinque giorni. L’11 marzo sembra destinato a diventare una data storica, nefasta, per il Paese. Ancora una volta il capo del Governo è costretto a intervenire per varare ulteriori misure emergenziali nel tentativo di frenare l’avanzata del Coronavirus Covid-19. Finora le precedenti non sono riuscite ad assicurare i risultati auspicati. Per questo da più di quarantotto ore i presidenti delle regioni Veneto e Lombardia, rispettivamente Luca Zaia e Attilio Fontana, avevano chiesto a Roma di intervenire con maggior decisione, chiudendo completamente le attività economiche che non siano anche servizi essenziali.
Leggi anche: Covid-19, dal governo 25 miliardi per famiglie e imprese
I numeri dell’emergenza
Con ogni probabilità, le misure più stringenti sono state prese dopo aver consultato il bollettino serale sui dati del Coronavirus. Il totale dei contagiati attivi oggi è giunto a quota 10.590, mentre i guariti sono 1.045 (+41). In totale, i casi registrati di contagio da Coronavirus sono saliti a 12.462. In terapia intensiva ci sono oggi più di mille persone. Troppe perché il sistema sanitario possa reggere ancora a lungo.
Le nuove misure contro il Coronavirus
Alle 21:45 ha avuto inizio il messaggio alla nazione di Conte. “L’Italia sta dando prova di essere una grande nazione. Tutto il mondo ci guarda”, ha detto il presidente del Consiglio. “Stiamo dando prova di grande vigore e resistenza. Domani ci guarderanno e ci ammireranno ancora di più, ci prenderanno come un esempio positivo”.
“Ho fatto un patto con la coscienza – ha proseguito il premier – al primo posto c’è e ci sarà sempre la salute degli italiani”. “Siamo consapevoli che bisogna procedere gradualmente. Ora è il momento di compiere un passo in più, quello più importante. Disponiamo – ha spiegato Conte – la chiusura di tutte le attività commerciali a eccezione degli alimentari, delle farmacie e delle parafarmacie. Non fate corse per fare la spesa. Chiusi i servizi di mensa, i pub, i parrucchieri. Nelle attività produttive si deve attuare lavoro agile, telelavoro. Industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le attività a condizione di assumere protocolli di sicurezza idonei. Restano garantiti i servizi essenziali: trasporti, postali e bancari“, ha aggiunto Conte.
“Se i numeri dovessero continuare a crescere non dobbiamo per forza varare nuove misure, fare una corsa cieca contro il baratro. A breve – ha chiosato il premier – nominerò un commissario per l’emergenza con poteri straordinari“. Sarà Domenico Arcuri. Una nuova figura, insomma, che affiancherà il numero 1 della Protezione Civile Borrelli, per poter procedere speditamente con l’acquisto di macchinari da terapia intensiva.
Leggi anche: Il Governo vara il decreto #iorestoacasa. Tutta Italia zona rossa